Turismo napoletano, il falso mito dell'evento

Lunedì 25 Agosto 2014, 09:01
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Il Grande Evento capace di trasformare il futuro di Napoli è un mito che per fortuna sta tramontando. Almeno sembra, perché se ne parla meno, rispetto a qualche anno fa. C'è, però, una parte consistente della città che resta sempre aggrappata alla Provvidenza, al Terno al Lotto, all'Evento appunto. Un colpo di Fortuna che cambia il destino. Così è anche nel turismo. Di visitatori in giro per le strade e i vicoli di Napoli se ne vedono tanti, in quest'estate agli sgoccioli, ma se ne incontrano numerosi anche in altre stagioni. Non sono le masse oceaniche che riempiono altre capitali europee, ma ci sono ed eroicamente affrontano il nostro collaudato sistema barcollante di accoglienza. Vengono nonostante la proposta culturale e spettacolare resti modesta, con qualche bella eccezione non perfettamente promozionata. Si continua a navigare sotto costa, con una logica di piccolo cabotaggio. Si resta al di sotto delle potenzialità, gigantesche, di Napoli. E' vero, le casse sono quasi vuote, risuonano solo gli spiccioli. Ma è pur vero che da tempo si aspetta l'utilizzo di fondi stanziati (per il recupero del Centro Antico, per esempio). Ed è altrettanto vero che sono stati buttati a mare milioni di euro per una regata che non ci ha portato molto lontano. Chi ancora si ostina a credere che il Grande Evento sia la panacea per i mali innervati nella carne di Napoli rievoca le straordinarie mostre degli anni Ottanta e Novanta, invoca il concertone (e poi fa di tutto per rovinare l'appuntamento con Bruce Springsteen), rimpiange Piedigrotta e il putipù. Basterebbe capire che l'Evento Vero è la rivitalizzazione del tessuto artistico e urbanistico del più grande centro storico d'Europa, con chiese, palazzi, monumenti, capolavori infiniti, nel quale il Grande Evento si può inserire per glorificare lo straordinario ordinario.
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