Pomodoro concentrato cinese? Terrorismo in tv e colpe dei conservieri

Venerdì 2 Ottobre 2015, 10:38
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La Campania fa sempre audience, c’è poco da fare. Esattamente un anno dopo la trasmissione di Report su Rai Tre sulla pizza napoletana, nel mirino televisivo delle Iene entra il pomodoro.
E l’obiettivo è centrato: una bella bomba mediatica di sano terrorismo alimentare che trascina un intero settore nel vortice partendo da alcuni punti deboli che ogni attività economica, anche quella con la massima reputazione possibile costruita nel corso degli anni, inevitabilmente ha al suo interno. E da due giorni non si parla d’altro con piena soddisfazione degli investitori pubblicitari.
Lo scenario è lo stesso della pizza come della mozzarella: categorie poco avezze a comprendere l’importanza della comunicazione. Un ritardo culturale che balza agli occhi proprio quando scatta l’emergenza: basti pensare alle polemiche prima del Pizza Village, oppure al fatto che da ben due mesi il Consorzio della Mozzarella è senza direttore.
Quanto ai conservieri, a parte comunicati e iniziative istituzionali, la situazione non cambia e così quando arriva una tempesta di queste proporzioni che mina le fondamenta del rapporto di fiducia non resta che affidarsi alla minaccia di querela e alla speranza che presto tutti si dimentichino dell’accaduto.
Piccata e dura la reazione dell’Anicav, l’associazione dei Conservieri. Il presidente Antonio Ferraioli afferma che il pomodoro cinese spacciato per made in Italy è una leggenda metropolitana: «Prodotti in scatola come pomodori pelati, pomodorini e polpa possono essere prodotti solo da pomodoro fresco. Quello destinato alla produzione di pelati è al 100% italiano, viene raccolto fra luglio e settembre e viene lavorato in azienda entro poche ore dalla raccolta».
Al di là di queste accuse e smentite, la forza del messaggio non può che passare attraverso il recupero del rapporto tra l’agricoltura e la trasformazione.  Del resto i francesi lo insegnano: solo il territorio non si può esportare, bisogna dunque recuperare a livello commerciale questo valore. E allora non ci saranno Iene che tengano: parlerà il mercato.
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