Luciano Pignataro
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Spaccio di Pomodori a Scampia
Napoli: buono pulito e giusto

Spaccio di Pomodori a Scampia Napoli: buono pulito e giusto
di Luciano Pignataro
Venerdì 23 Novembre 2018, 10:12 - Ultimo agg. 12:08
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Spaccio di pomodori a Scampia. L’ortaggio usato come simbolo del lavoro nero organizzato dal caporalato e dell’inquinamento diventa la bandiera del riscatto etico. Succede a Scampia, appunto nella sede della Cooperativa (R)esistenza intitolata a Gelsomina Verde, una delle tante vittime della camorra. Qui è stato siglato il contratto di rete tra Funky Tomato Project, Cooperativa (R)esistenza, La Fiammante e Storytelling Meridiano. A firmare Paolo Russo (legale rappresentante di Funky Tomato), Ciro Corona (Cooperativa Sociale Resistenza), l'imprenditore Francesco Franzese (Amministratore Delegato Icab - La Fiammante), Guido De Togni (amministratore unico Funky Tomato project), Francesco Martusciello (cofounder e amministratore Storytelling Meridiano).
L'accordo, il primo del genere sottoscritto in Italia, segna la nascita di una "comunità economica solidale" che promuove: la  dignità del lavoro contro ogni sfruttamento; il  riscatto sociale e inserimento lavorativo di ex detenuti e minori a rischio; la  valorizzazione dei territori e delle produzioni "a Sud"; la tutela dell'ambiente e la promozione di un cibo sano e giusto. 

Grazie al contratto di rete, i pomodori coltivati in quei terreni che un tempo erano nella disponibilità delle mafie, vengono trasformati e diventano barattoli "Funky Tomato", simbolo di legalità, sostenibilità e cultura.

Il ricavato della vendita (in parte già avvenuta, grazie al meccanismo virtuoso del pre-acquisto dei prodotti) servirà infatti a finanziare la nascita di una piattaforma editoriale che intende promuovere una nuova narrazione del cibo e delle filiere agroalimentari, attenta agli impatti sociali e all'ambiente. 

Un nuovo modello d'impresa, in cui profit e no profit si uniscono a vantaggio delle comunità e dei territori.
Testimonial cella giornata Gino Sorbillo e Federico Valicenti. Il primo ha testimonianto l’importanza del fenomeno pizza nel migliorare la qualità delle piccole produzioni agricole a cui è stata data la certezza di un reddito. Il secondo, famoso cuoco lucano di Terranova del Pollino dove gestisce il suo ristorante Luna Rossa, ha invece affermato che legalità ed eticità si coniugano con biodiversità, ossia nel rispetto delle diverse forme di vita animale e vegetale senza avere la pretesa di omologare ogni cosa.
La Fiammante non è nuova a queste iniziative: ben quattro anni fa siglò una intesa con la Op Mediterraneo per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori impegnati nella raccolta estiva di pomodoro impegnandosi a pagare il prodotto oltre la soglia di mercato e garantendo prima ancora della semina. Un esempio di come la stessa industria possa avere una funzione fondamentale nella tutela dei diritti e della dignità della persone.
Spaccio a Scampia, dunque. Ma di pomodori!
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