Sempre più vicini. Nelle qualifiche del GP d’Austria, feudo della Red Bull e, quindi, di Max Verstappen, i primi tre sono racchiusi in meno di un decimo di secondo. Un battito di ciglia. A partire al palo nella seconda “sprint qualifying” della stagione sarà proprio l’olandese volante che è scattato in testa nelle due precedenti edizioni della gara e ha vinto 3 volte negli ultimi 4 anni (è record, alla pari con il professor Alain Prost). Dietro al baby prodigio le due Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz staccate fra di loro di appena 5 centesimi. Si chiude così, in un ottimo modo, una settimana di false polemiche perché il predestinato e il suo “papà” corsaiolo Mattia Binotto, che l’ha fortemente scelto per il futuro di Maranello, la vedevano più o meno allo stesso modo sulle vicende di Silverstone. Il monegasco era estremamente deluso per come si era conclusa una gara che poteva vincere e invece non è finito neanche sul podio. E ci mancherebbe che non lo fosse.
Mattia gli ha intimato di non parlare male della squadra (sarebbe stata la terza volta in poche settimane) e, soprattutto, del suo valido compagno che non aveva rubato nulla a nessuno conquistando il suo primo Trofeo. Il messaggio: «Sei bravo, guida che è meglio». Mattia in settimana è andato a coccolare Charles a casa sua nel Principato e il monegasco ha afferrato la situazione perché, a boccia ferme, è un ragazzo dolce e comprensivo. Nel suo processo di crescita deve migliorare nella discesa dalla macchina quando le cose non vanno come immaginava lui. In quel caso il dente avvelenato del cobra può essere più letale del fuoco amico. E i ragazzi in rosso ne hanno assaporato le ingiuste scudisciate. Ieri è andata come è giusto che sia: fra i due piloti del Cavallino ci sono appena 53 millesimi ed oggi partiranno entrambi per correre per la squadra, cercando la difficile impresa di condire nel panino lo scorbutico Max.
Anche nella generale i due sono vicini, caricati al massimo per dare il meglio: 138 punti Charles, 127 Carlos.
Le Frecce d’Argento sembrano proprio tornate, i tecnici devono aver scoperto le cause che facevano fare le bizze alle due Mercedes. Su una pista dalla velocità media simile, ma nel layout profondamente diverso da quella britannica, a distanza di pochi giorni, le monoposto tedesche si sono confermate in palla. Ai curvoni velocissimi dell’ex aeroporto inglese fanno da contraltare i rettilinei raccordati da pieghe anche secche. Quindi, è arrivata la seconda sorpresa.
Sentendo odore di bersaglio grosso (il miglior tempo non era un miraggio) gli affidabilissimi Hamilton e Russell hanno dato fuoco alle polveri, andando a baciare, nemmeno tanto piano (soprattutto Lewis), le cataste di gomme che coprono i muretti. In Q3 il giovanotto aveva già fatto un giro e partirà quinto. Il baronetto, invece, si è schiantato nel suo primo tentativo e si avvierà dalla nona posizione. Il campionissimo era più abbacchiato di quando a dicembre ha perso il Mondiale: per uno come lui è intollerabile far lavorare i meccanici sulla carrozzeria...Ancora più lontano Sergio Perez, che aveva guadagnato il 4° tempo, ma è stato retrocesso in 13ª posizione per aver superato la linea bianca in uscita dalla curva 7.