Maria Pirro
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«Campania, ok al cibo da asporto. Così il pranzo è servizio (e sicuro)»

«Campania, ok al cibo da asporto. Così il pranzo è servizio (e sicuro)»
di Maria Pirro
Domenica 26 Aprile 2020, 11:55
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Lucia Marino, direttore dipartimento di prevenzione dell'Asl Napoli 1 Centro, è chiamata a vigilare sul rispetto delle misure di sicurezza per il delivery, il cibo da asporto di nuovo autorizzato in Campania. Ma, da lunedì, con quali garanzie? Partiamo dalle cucine. Se non vengono adottate tutte le precauzioni nella preparazione, gli alimenti possono essere veicolo dell'infezione?
«Le normative di sicurezza, già stringenti, sono state rafforzate. Ma, in base alle evidenze scientifiche attuali, il virus non si trasmette per via gastrointestinale».
Può bastare, però, uno starnuto per contaminarlo?
«In questo caso, il virus è inattivato dalla cottura; dopo, va comunque tenuto conto che non vi è appunto trasmissione attraverso l'apparato digerente».
Ci sono alcuni alimenti più a rischio di altri, crudi o cotti?
«Tutti devono essere sempre preparati secondo buone prassi igieniche. La cottura è una valida difesa contro numerosi microrganismi, a prescindere dal coronavirus».
Come deve essere una confezione per considerarsi sicura?
«Ben chiusa, integra e senza segni di manipolazioni».
Mascherine, passaggio di denaro, guanti: quali precauzioni vanno adottate alla consegna?
«Meglio il pagamento on line, da portare sempre guanti e mascherine quando si riceve il cibo dal fattorino che deve essere munito degli stessi dispositivi di protezione. L'involucro va poi poggiato su una superficie diversa da quella dove si consuma il pasto ed eliminato, il bancone di appoggio lavato».
A questo punto si possono gettare i guanti.
«E lavare le mani per almeno 30-40 secondi resta decisivo».
Ogni confezione e alimento portato in casa va disinfettato?
«Non occorre, se vengono eseguite correttamente le altre operazioni».
In Campania riaprono anche le librerie: toccare un volume sugli scaffali può essere pericoloso? E ancora: nelle cartolerie che tipo di precauzioni vanno prese? Non è semplice tenere la distanza di sicurezza e, anche in questo caso, tutto va disinfettato al rientro?
«Vanno usati guanti e mascherine e poi lavate le mani. Gli esercenti sono tenuti a far rispettare le distanze tra i clienti, anche contingentando gli accessi».
Chi provvede ai controlli oltre alla Asl?
«Tutti gli organismi preposti, dalle forze dell'ordine alla polizia municipale».
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