Latte di bufala, test in laboratorio:
la sfida del paniere anti Covid-19

Latte di bufala, test in laboratorio: la sfida del paniere anti Covid-19
Domenica 3 Maggio 2020, 20:08 - Ultimo agg. 20:09
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«Sono molteplici i fattori che legano l'alimentazione al benessere e alla qualità della vita. L'alimentazione incide sulla prevenzione di patologie cronico-degenerative legate all'invecchiamento, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e il cancro», afferma Giuseppe Campanile, componente del Consiglio superiore di sanità e docente universitario della Federico II. In qualità di esperto, impegnato a identificare quei cibi con proprietà benefiche come gli antiossidanti che, inseriti nel paniere, possono aiutare a potenziare le difese immunitarie e, in laboratorio, rafforzandone i poteri nutrizionali, a mettere a punto terapie specifiche anche
contro il Covid-19.

L'ultimo studio, pubblicato su Food chemistry e Journal of agricultural and food chemistry, è firmato dal professore del dipartimento di Medicina veterinaria e produzioni animali dell'Ateneo partenopeo assieme alla collega Maria Luisa Balestrieri, al lavoro nel dipartimento di Medicina di precisione dell'ateneo Vanvitelli. E spiega: «Insieme, abbiamo identificato nel latte e nei suoi derivati, e in particolare nel latte di bufala, una biomolecola del gruppo delle betaine che possiede un alto potere antiossidante e anti infiammatorio». Queste proprietà sono state testate in vitro per valutare il danno endoteliale (ossia al tessuto costituito da cellule appiattite, che riveste l'interno dei vasi sanguigni e linfatici e del cuore) indotto dal diabete di tipo 2: «Abbiamo così constatato che la betaina riduce il rilascio di citochine (interleuchine e fattore di necrosi tumorale-alfa), prevenendo il processo infiammatorio e le conseguenti disfunzioni al sistema circolatorio». Non solo: «La stessa sostanza è in grado di controllare il processo infiammatorio attraverso la soppressione delle citochine di due proteine epigenetiche con azione cardioprotettiva e antineoplastica». Gli ulteriori riscontri, e risultati scientifici, sono in corso di pubblicazione su Scientific Report, rivista del gruppo Nature.

Nel team di ricerca, anche Francesca Borrelli, del dipartimento di Farmacia federiciano, che ha valutato l'applicazione del modello per il tumore del colon-retto. «Ora abbiamo avviato le sperimentazioni che mirano a definire e valutare gli effetti delle molecole naturali, presenti anche in mozzarella, yogurt e ricotta, per la modulazione dell'infiammazione causata dal coronavirus. Anche la cosiddetta cura Ascierto, con il farmaco antiartrite somministrato ai pazienti con polmonite severa da Covid-19, va ad agire sulle interleuchine. «L'obiettivo è mettere a punto una terapia che possa agire in anticipo.
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