Silvio Garattini, fondatore dell’istituto Mario Negri, fa il punto in un libro sui fattori che influiscono sulla qualità di vita e indica quali comportamenti vanno corretti: all’esame la dieta mediterranea confrontata con l’alimentazione dei popoli più longevi, gli effetti dell’alcol, i danni causati dal tabacco e dalle droghe, i problemi del sonno e l’impatto controverso di farmaci anti-aging e integratori sempre più diffusi.
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Training cognitivo e attività fisica come imperativo
Bene il training cognitivo, un insieme di interventi che migliora la capacità di ragionamento e risoluzione dei problemi, l’attenzione, la memoria, la velocità di elaborazione delle informazioni: esercizi si possono eseguire al computer. Per potenziare le abilità, in certi casi si può ricorrere ai farmaci (nootropi) e agli integratori alimentari, ma dai benefici ancora controversi. Poi c’è la stimolazione magnetica transcranica e la stimolazione transcranica con corrente diretta continua. «Ma il cervello non è un organo isolato dal resto del corpo: il suo benessere passa da quello del cuore», avverte Silvio Garattini in “Invecchiare bene”, edizioni Lswr, scritto in collaborazione con Ugo Lucca. È il suo modo di spiegare che l’attività fisica regolare resta fondamentale.
Sindrome tech-neck basta alzare la testa per fermare il dolore
Occorre fare attenzione alla sindrome Tech-neck, letteralmente “collo da tecnologia”, l’insieme di problemi causati dal tempo sempre più lungo trascorso con il collo piegato per guardare lo schermo o la tastiera del pc, del tablet, del telefonino. Quando il capo è in posizione eretta, la lordosi cervicale mantiene infatti il baricentro vicino alla verticale che passa per le articolazioni vertebrali: in queste condizioni il peso della testa (circa 5,5 chili) è in equilibrio.
Guai a restare a letto errori e soluzioni contro l’insonnia
È uno dei disturbi più insidiosi, l’insonnia, che avanza con l’età, ancora di più ai tempi del Covid. Per addormentarsi, può essere utile stabilire una routine: leggere, guardare la televisione, ascoltare la musica o semplicemente rilassarsi. Non pensare a fatti accaduti durante la giornata; meglio scrivere su un diario le proprie preoccupazioni. E andare a letto solo quando si ha sonno, senza associare cuscino e lenzuola ad altre attività. A dispetto di quel che in genere si fa, bisogna alzarsi, se non si riesce a chiedere gli occhi, e andare in un’altra stanza alla ricerca di pace. Solo quando stanchi, tornare sotto le coperte. Aiuta impostare la sveglia sempre alla stessa ora, anche nel fine settimana. E niente pisolini pomeridiani.
Olio extra-vergine più noci e il cibo della “blue zone”
La dieta mediterranea potenziata con olio extra-vergine di oliva o frutta secca riduce del 29 per cento il rischio di infarto e del 39 per cento quello di ictus e, a giudicare dai risultati dello studio Predimed, abbassa di oltre il 60 per cento le probabilità di cancro al seno. Anche la frutta a guscio, come noci, mandorle e nocciole, è ricca di grassi monoinsaturi, fibre, magnesio e potassio, oltre che di vitamine anti-ossidanti. La “nordic diet” contiene meno zuccheri e grassi e il doppio di fibre e frutti di mare, privilegia i prodotti locali. Nei paesi delle “blue zone”, i paesi più longevi, il comune denominatore nell’alimentazione è costituito dai vegetali (fave, fagioli, soia e lenticchie); mentre il consumo della carne è limitato a 5 volte al mese.