Partenza del lanciatore Soyuz fallita, ecco cosa è accaduto: il racconto in diretta dell'astronomo Roberto Ragazzoni Video

Il count down interrotto del lancio della Soyuz
Il count down interrotto del lancio della Soyuz
Martedì 17 Dicembre 2019, 13:54 - Ultimo agg. 21:39
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Tutti pronti per il lancio, brindisi appena conclusi ma alla fine la doccia fredda.
Stavolta il famoso andante «Houston abbiamo un problema» ha fatto capolino pure allo spazioporto di Kourou in Guyana francese, dove il count down della partenza del lanciatore Soyuz che doveva mandare in orbita i satelliti Cheops e Cosmo SkyMed, è stato interrotto a poco più di un'ora dalla partenza. La disfunzione, a quanto pare, è avvenuta per problemi legati a un problema al software di bordo.


(Roberto Ragazzoni con l'ingegner Mario Salatti davanti al modellino della Soyuz poche ore prima del lancio credits Roberto Ragazzoni)

IL RACCONTO
Roberto Ragazzoni, direttore dell'Osservatorio Inaf di Padova e progettista dell'occhio del telescopio spaziale Cheops in questi giorni si trova proprio in Guyana per assistere alla messa in orbita dei satelliti. Ecco il suo racconto in esclusiva per Il Messaggero di ciò che è accaduto allo spazioporto di Kourou.

PAROLA A ROBERTO RAGAZZONI
«La sveglia è alle 2 del mattino. Colazione molto, molto frugale, ma le facce sono tutte sorridenti. Si arriva, tra qualche contrattempo dovuto alla pioggia incessante che poi scemerà di li a poco nella sala di controllo giusto in tempo per vedere che il conto alla rovescia procede spedito senza intoppi e che tutti i parametri sono "verdi". "Go" come direbbero gli americani su tutti i fronti. Il tempo di scattare qualche foto al direttore di volo (che sta mandando qualche messaggino col cellulare, per cui tutto sembra molto rilassato) e di verificare le ultime meteo dell'aeroporto della Caienna. Vento calmo. Le nuvole basse forse non permetteranno un grande spettacolo, il razzo si infilerà presto nella coltre nuvolosa, ma cosa importa. Poi, poco dopo, un rettangolo sul grande schermo che rappresenta la situazione diventa rosso. Mancano un ora e venticinque minuti al lancio. Ma il conto alla rovescia prosegue, forse e' solo un intoppo momentaneo. Si susseguono le voci più disparate. Le condizioni ideali simili a quelle della scena del film di fantozziana memoria in cui si susseguono le voci più strane sembra prendere piede. Poi ad un ora, sedici minuti e diciotto secondi dal lancio il conto alla rovescia si blocca».


(Sala di controllo, la situazione si complica, lo si vede anche dalle facce dei controllori del volo)


STOP AL COUNT DOWN
Roberto Ragazzoni continua nel suo racconto: «Si comincia già a parlare del Fregat, l'ultimo stadio della Soyuz. Il nome si si ispira a quello della nave, ma l'assonanza italica fa pensare ad un "nomen omen", anche se in realtà è uno dei lanciatori piu' affidabili in assoluto. Scompare poco dopo il grande schermo con tutti i dati e viene annunciato a breve un comunicato ufficiale che arriva, anche se molto scarno. Abbiamo un problema al lanciatore, il lancio deve essere un successo per cui il volo per oggi è cancellato e bisognerà attendere di esaminare la situazione per capire cosa è successo, cosa bisogna fare per ripristinare l'errore e pianificare una nuova data. Nella confusione del lancio abortito riusciamo ad avvicinare più di qualcuno ed il quadro si delinea in modo più preciso. Un errore nella sequenza automatica del Fregat ha bloccato il lancio. Ora tutta la telemetria è già stata inviata a Mosca e si aspetta, verosimilmente verso le 14 ora locale, una risposta. Se si tratta di un errore rimediabile si riprogrammerà tutto per domattina. Il combustibile, cherosene ed ossiggeno liquido, rimane a bordo del razzo ma pare ci sia un limite di 52 ore».
 
(Il Premio Nobel per la Fisica 2019, lo svizzero Didier Queloz, scherza insieme all'astrofisico e direttore dell'Osservatorio Inaf di Padova, nonchè progettista dell'occhio del telescopio spaziale Cheops, prima dell'interruzione del count down. La partenza del lanciatore Soyuz è stata fermata poco più di un'ora prima dell'ora stabilita. Se ne riparlerà domani mattina mercoledì 10, alle 6 ora italiana)

TUTTO RINVIATO
«La stazione di terra nel frattempo è giàstata allertata e si sta preparando tutto come se il lancio fosse riprogrammato al giorno seguente. Nel caso il lancio partirà con una manciata di secondi di differenza rispetto ad oggi... sei minuti alle sei. Non è un caso visto che è una orbita che costeggia il confine tra giorno e notte... dove appunto sono le 6 di mattina in ogni punto della Terra. Proviamo a dormire un poco, lo spettacolo potrebbe solamente essere rinviato a domattina. I pianeti extrasolari, formatisi in milioni di anni di accrescimento dal disco di materia attorno alla loro stella, aspetteranno almeno un giorno in più».

enzo.vitale@ilmessaggero.it
 
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