Onde gravitazionali, aprile da record. E a maggio già una nuova rilevazione

Onde gravitazionali, aprile da record. E a maggio già una nuova rilevazione
Giovedì 2 Maggio 2019, 18:57 - Ultimo agg. 4 Maggio, 21:04
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Prima rilevazione di possibili fonti di onde gravitazionali del mese di maggio. Intorno alle 21 di venerdì 3 maggio è stato intercettato un nuovo segnale generato da un buco nero. Il fenomeno è stato registrato sia da Virgo che da Ligo. «Si tratta del primo rilevamento del mese di maggio -hanno commentato i ricercatori dei tre interferometri-, e se confermato, dunque, #s190503bf (questo il nome in codice del segnale, ndr) si troverebbe in una regione del cielo abbastanza definita del cielo meridionale».

(La zona del cielo dove è stata individuata una nuova possibile fonte lo scorso 3 maggio)

APRILE DA RECORD
Onde gravitazionali sulla cresta....dell'onda! Sono ben cinque i segnali registrati da Ligo e Virgo dalla ripresa della ricerca, ovvero dal primo aprile. Tre sono classificati come candidati di fusione di sistemi binari di buchi neri mentre altri due eventi, registrati il 25 e il 26 aprile, sembrano indicare la coalescenza di sistemi binari che coinvolgono almeno una stella di neutroni.
Per quella del 25 aprile, gli astrofisici commentano che per adesso è solo una candidata. Non sanno ancora se effettivamente #S190425z, la nuova fonte sotto esame degli interferometri Ligo e Virgo (nuovamente operativi per la caccia di onde gravitazionali), sia la traccia di una nuova onda gravitazionale, ma sotto sotto se la ridono. Probabilmente debbono effettuare altre valutazioni ma molti di loro già festeggiano sul web. E c'è pure chi esprime la sua felicità astronomica con un bel «Il 25 aprile ci ha regalato una nuova onda gravitazionale».

A leggere i primi commenti si tratterebbe di un'onda generata da due stelle di neutroni in una zona ancora non meglio precisata dell'Universo. Unica cosa certa è che questa “fonte” dista 500 milioni di anni luce dalla Terra, una distanza, astronomicamente parlando, non propriamente eccessiva.

Intanto si cercano conferme anche per i primi tre segnali: «Se questi saranno confermati - commenta Viviana Fafone, ricercatrice dell’INFN e professore all’Università di Roma Tor Vergata, coordinatore nazionale INFN di Virgo - questi candidati si aggiungerebbero al catalogo di 10 fusioni di sistemi binari di buchi neri rivelati da LIGO-Virgo nelle precedenti campagne di osservazione, e contribuirebbero a migliorare la nostra comprensione dei processi di formazione di questi oggetti compatti estremi e della natura della gravità e dello spaziotempo».

LA RICERCA
Intanto è sicuro che #S190425z sia stato rilevato da due degli interferometri in attività in questo momento. Dal primo aprile, infatti, i due strumenti negli Stati Uniti e quello in Italia, a Cascina in provincia di Pisa, hanno iniziato la nuova campagna di osservazione dopo un periodo di upgrade (ammodernamento, ndr), come lo chiamano gli scienziati. Ligo (due interfermetri negli Stati Uniti ad Hanford nello stato di Washington e a Livingstone in Lousiana) e Virgo (in Italia) sono tornati operativi e già avrebbero scovato nuovi fonti interessanti nella loro caccia del tutto particolare. Ma c’è di più: lo studio di questi particolari fenomeni potrebbe tornare utile anche ad altre branche della scienza come la geofisica, in particolar modo alla sismologia.

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IL PROGETTO
La probabilità che sia proprio un'onda gravitazinale è del 99 per cento, almeno a  leggere i tweet degli scienziati, ma ora non resta altro da fare che attendere l'annuncio ufficiale.
Nel nostro Paese, in Toscana, precisamente a Cascina in provincia di Pisa, come già scritto in precedenza, dal 2003 è in funzione Virgo. E' uno strumento utilizzato per rivelare onde gravitazionali. Si tratta di un progetto ideato dall'italiano Adalberto Giazotto e dal francese Alain Brillet. Ha bracci lunghi 3 km e si trova precisamente a Santo Stefano di Macerata. Il “tubo” dell'interferometro è lungo 3 km ed è stato realizzato nel quadro di una collaborazione franco-italiana. Oggi, questa collaborazione coinvolge 19 laboratori con più di 250 scienziati in Francia, in Italia e anche nei Paesi Bassi, Polonia e Ungheria. 


enzo.vitale@ilmessaggero.it
 
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