Space X apre la strada ai turisti spaziali, e Ripley torna sana e salva

Ripley, la protagonista del film Alien
Ripley, la protagonista del film Alien
Domenica 10 Marzo 2019, 18:20 - Ultimo agg. 11 Marzo, 14:22
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L’IMPRESA
Al contrario della sua disavventura a bordo del cargo spaziale Nostromo, stavolta Ripley è tornata sulla Terra sana, salva e senza neppure un graffio. Il manichino ispirato alla protagonista di Alien, imbarcato sulla capsula Crew Dragon, la navetta Space X di Elon Musk, ieri ha concluso la sua missione con un tuffo nei mari della Florida. Il modulo Demo-One si è puntualmente sganciato dalla Stazione spaziale internazionale (erano le 8,32 ora italiana) e si è diretto verso la Terra. Dopo un percorso di trenta minuti e l’apertura dei paracadute, è stato recuperato in mare dalla nave statunitense Go Searcher. Fantoccio e altri materiali di rifornimento destinati alla ISS erano partiti sei giorni prima da Cape Canaveral con il razzo Falcon 9.



PIETRA MILIARE
«È un’altra pietra miliare di una nuova era per il volo umano nello spazio - ha detto Jim Bridenstine, l’amministratore capo della Nasa - Facciamo un ulteriore passo avanti verso il lancio di astronauti americani su vettori americani». Dal pensionamento degli Shuttle, infatti, i rifornimenti verso la Iss sono assicurati dalle più affidabili russe Soyuz. Ma sembra proprio che i tempi stiano per cambiare visto che già dalla prossima estate gli astronauti raggiungeranno la Stazione spaziale allo stesso modo di Ripley.
Un’altra donna, stavolta in carne e ossa, che ha da poco provato l’ebbrezza del volo spaziale è stata Beth Moses, il capo istruttore degli astronauti piloti della Virgin Galactic. Ha voluto sperimentare sulla sua pelle l’emozione del viaggio e controllare se i futuri turisti dello spazio saranno “comodi” a bordo della navetta Space Ship Two. Seppur con una esperienza importante, la Moses non ha nascosto la sua meraviglia durante il volo con i due piloti David Mackay e Mike Masucci, quest’ultimo di origini italiane: «La Terra da lassù era bella e chiara, è stata veramente una esperienza incredibile». Nell’ennesimo test, il quinto con equipaggio targato Virgin, la navetta ha raggiunto quota 88,5 chilometri. «Siamo nel cinquantesimo anniversario di Apollo 11 - ha detto George Whitesides, ad della Virgin Galactic - gli astronauti di quella missione hanno fatto un grande passo, noi dobbiamo fare di più».


IL PREZZO
Un volo del genere naturalmente, visti i costi proibitivi, è riservato a una ristretta cerchia di persone. Per sedersi a bordo della navetta di sir Richard Branson, ad esempio, bisogna staccare un assegno di almeno 250 mila dollari.‎Ma i costi sono destinati a scendere. Le stesse compagnie che si apprestano a dare il via al servizio sono convinte che nel giro di una decina di anni il prezzo del biglietto potrebbe scendere drasticamente. Di quanto? Qualcuno dice fino a trenta, quarantamila euro, forse anche meno.
Oltre alla Virgin Galactic le principali compagnie a contendersi il mercato dei viaggi spaziali sono la Bigelow Aerospace, la Blue Origin del patron di Amazon Jeff Bezos e, naturalmente, la Space X di Elon Musk. Ma non sono le uniche. Su quello che viene definito un fruttuoso mercato del futuro si affacciano altre realtà commerciali.


(Lo space ship two della Virgin Galactic)

COME I CACCIA
La navetta della Virgin Galactic, allo stato attuale, sembra proprio essere la prima ai nastri di partenza.‎È composta da due velivoli che partono da terra insieme. Lo SpaceShip2, raggiunge il doppio della velocità dell’ormai pensionato Concorde. Una volta a quota 13 chilometri, l’astronave madre, chiamiamola così, “spara” letteralmente l’altro velivolo oltre l’atmosfera attraverso l’accensione del motore principale. Uno scompenso per i passeggeri, simile a quello dei piloti dei jet da caccia.
Tra i primi ospiti della Virgin Galactic ci sarà lo stesso patron Richard Branson (il suo volo è previsto per metà del 2019). Fino ad ora, ma le notizie ancora non sono ufficiali, sarebbero quasi 600 i passeggeri che avrebbero un biglietto per accomodarsi a bordo del velivolo/razzo del magnate britannico. Attori, professionisti, industriali e facoltosi, imprenditori provenienti da 58 diverse nazioni. Tra loro anche tre Paperoni italiani.

enzo.vitale@ilmessaggero.it
 
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