Vedi Napoli e poi...Berenice. Il Mar Rosso più incontaminato

Vedi Napoli e poi...Berenice. Il Mar Rosso più incontaminato
Giovedì 10 Ottobre 2019, 13:06
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Avete ancora voglia di mare e di sole? Siete decisi a rubare una settimana all’autunno? C’è un modo non troppo dispendioso per centrare l’obiettivo. Volare a Marsa Alam e da qua spostarsi a novanta chilometri dal confine del Sudan a Berenice per trovare la barriera corallina più incontaminata del Mar Rosso. Io lo ho fatto e non me ne sono pentita.
Certo il viaggio e lungo e abbastanza faticosi, ma secondo me ne vale la pena. Per arrivarci si può partire da Napoli, ma in questo periodo sarete poi quasi certamente dirottati su Roma, l’aereo si ferma a Fiumicino e nel caso migliore resterete a bordo ad aspettare nuovi passeggeri, nel peggiore vi faranno scendere e poi rientrare da un altro gate. Stesso stress al ritorno. Arrivati a Marsa Alam, poi, vi aspettano quasi tre ore di bus su strade che chiamarle sconnesse è un complimento.
Alla fine del tour de force vi troverete in pieno deserto e sul bordo di uno dei reef più belli del mondo: coralli di tutte le forme e i colori, tartarughe, barracuda, polpi, murene, pesci pagliaccio, pesci scatola, saranno a portata di tuffo. E con un paio d’ore di barca potrete anche giocare con i delfini. Un paradiso per i sub e gli amanti dello snorkeling. Ma attenzione: se non siete appassionati del mare lasciate stare, Berenice non fa per voi. Io ho visto molte persone disperarsi per essere finite in mezzo al nulla. Molte di più, però, erano entusiaste di potersi godere le nuotate più belle del mondo.
Le uniche tre strutture ricettive si trovano nella splendida Lahamy bay.  Una è molto gettonata dai sub, ma è poco più di un campeggio. La seconda Lahamy bay resort, è gestita da Turisanda ed è la più lussuosa. Io ho scelto una via di mezzo,  il Wadi Lahmy Azur Resort, un resort con il certificato di eccellenza di Tripadvisor, ed è abbastanza economico. E’ gestito da egiziani, ma dall’Italia si arriva con Margot. La struttura è semplice, priva di animazione, con camere quasi tutte vecchiotte e con una cucina accettabile. Si possono fare gite nel deserto e in barca gestite dal diving (Orca) e dai diversi tour operator. Noi ci siamo affidati al rappresentante in hotel di Margot, l’egiziano Francesco, che ci ha affidati ai ragazzi della Dolphin house, che sono stati perfetti. Con loro siamo andati all’Isola bianca, un angolo di paradiso.
 
Ma anche dalla spiaggia dell’hotel si possono raggiungere angoli di paradiso.  L’albergo ma ha un lungo pontile con tre discese. Le prime due permettono l’accesso su due grandi piscine naturali orlate dal reef. La situazione ideale per chi galleggia, ma niente di più.
Dall’ultima scaletta, in fondo alla passerella, ci si tuffa tra i coralli. E basta uno sguardo ai fondali per restare senza fiato.
Per gli amanti del mare, il posto, dunque, è imperdibile. Ma bisogna fare presto: tra qualche mese apriranno un nuovo aeroporto e difficilmente il luogo resterà incontaminato.
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