Africo e San Ferdinando al voto
eletti i sindaci nei feudi di ’ndrangheta

Africo e San Ferdinando al voto eletti i sindaci nei feudi di ’ndrangheta
di Serafina Morelli
Lunedì 14 Novembre 2016, 14:28
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Africo e San Ferdinando da ieri hanno un sindaco e un consiglio comunale. I due paesi in provincia di Reggio Calabria, entrambi feudi di ’ndrangheta, tornano al voto dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose.

Ad Africo, tremila abitanti alle pendici dell’Aspromonte, a pochi chilometri da Platì e San Luca, comuni da sempre ritenuti il cuore storico delle organizzazioni criminali calabresi, il 65,6% dei votanti si è recato alle urne per eleggere il nuovo sindaco dopo due anni e dieci mesi di commissariamento: con la lista civica “Per Africo” a prevalere è stato il 31enne Francesco Bruzzaniti che ha ottenuto il 58,47%, a fronte del 41,53% di Francesco Talia della lista “Risveglio Democratico”. I cittadini hanno deciso di affidarsi a un ragazzo universitario legato al centrodestra, coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia di Reggio Calabria. «Africo deve risorgere, ha bisogno di ripartire da zero», hanno commentato in tanti fuori dai seggi elettorali, in attesa dei risultati ufficiali.

Quasi lo stesso copione per San Ferdinando, centro nevralgico della Piana di Gioia Tauro, dove i decreti firmati dai vari ministri degli Interni per sancire l’inquinamento mafioso dei Comuni sono stati, negli ultimi anni, all’ordine del giorno. Per ben tre volte l’assemblea civica è stata sciolta. Ieri, il voto. Ma il primo partito è stato l’astensionismo: solo il 58% degli elettori (2337 votanti su 4026 aventi diritto) si è recato alle urne, in un paese dove la media storica dell’affluenza era del 73%. Il nuovo sindaco è Andrea Tripodi (eletto con il 64,7%), già primo cittadino per ben due volte, alla guida dell’ente dal 1994 al 2004, che ha sconfitto il suo ex assessore, Michele Oliva. Così la comunità spera di chiudere il capitolo dei commissariamenti e di cambiare rotta. Un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria aveva accertato che «in passato a San Ferdinando, mentre si svolgevano manifestazioni pubbliche per la legalità, contemporaneamente si favorivano le aspirazioni della criminalità organizzata di quel territorio». Accuse ribadite spesso dal procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho: l’operazione “Eclissi”, nell’ottobre del 2014, aveva mostrato l’ennesimo spaccato di un’amministrazione comunale nelle mani delle cosche Pesce e Bellocco. A finire sotto indagine furono proprio il sindaco, Domenico Madafferi, arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa, il suo vice Santo Celi e il consigliere di opposizione Giovanni Pantano. In Comune da oggi il commissario lascerà la poltrona al nuovo primo cittadino, in realtà un ritorno al passato per gli abitanti di San Ferdinando, che per la rinascita hanno scelto un ex amministratore, in carica negli anni '90.
 
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