Calabria, il governatore Oliverio commissario
alla sanità con la norma per la Campania

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio
Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio
di Serafina Morelli
Giovedì 24 Novembre 2016, 09:45 - Ultimo agg. 09:48
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Non dovrà più «subire» i diktat dei commissari. E il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, così come quello della Campania, Vincenzo De Luca, potrà tornare a capo della sanità. La Commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato l’emendamento che consente ai governatori di diventare anche commissari della sanità.

Un emendamento che è stato fortemente contestato dalle opposizioni (M5S, Fi, Lega, Si-Sel), ritenendolo «confezionato ad hoc per De Luca» e mettendo in evidenza «l’influenza della Regione Campania sul governo nazionale». Ma a usufruire di questa norma sarà anche la Calabria, dove fino ad oggi il consiglio dei Ministri ha conferito a Massimo Scura l’incarico di commissario ad acta e ad Andrea Urbani quello di sub commissario. Nomine che Oliverio non digerì facilmente e accusò il governo di averlo lasciato solo. La scelta di dividere il governatore dal ruolo di commissario era stata fatta proprio dal premier Renzi due anni fa con la legge di Stabilità.

Scura e Urbani hanno così gestito la sanità in Calabria. Fino al colpo di teatro di ieri: un votazione arrivata alle 23, con 18 sì, 12 no e l’astenuto Bruno Tabacci (Centro Democratico) che ha definito l’emendamento «un errore politico». Ma, nonostante le critiche, adesso Mario Oliverio, al pari di altri governatori, potrà tornare a gestire la sanità che assorbe oltre il 70% del bilancio regionale.

L’emendamento – che era stato accantonato il giorno prima – è stato infatti riformulato dal relatore Mauro Guerra riprendendo quello presentato, e accantonato il giorno prima, da alcuni deputati Pd (prima firmataria Assunta Tartaglione) ed introducendo una verifica semestrale sull’operato del commissario da parte di “tavoli tecnici” che produrranno una relazione al ministri della Salute e dell’Economia, da trasmettere al Consiglio dei ministri, «con particolare riferimento al monitoraggio dell'equilibrio di bilancio e dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza».

Ora spetterà al presidente della Regione provare a mettere ordine in un settore delicato, come quello della sanità, che pone la Calabria agli ultimi posti delle classifiche nazionali. Già i dati che emergono dallo screening dell’Agenas sulle cure erogate negli ospedali di tutta Italia avevano messo in evidenza una sanità a due velocità, evidenziando in Calabria cure inadeguate, tempi di attesa lunghissimi: nel 23% dei casi la Calabria è risultata sotto la media nazionale per qualità ed efficacia delle cure in ospedale. Oltre sei anni di commissariamento che hanno portato la Calabria ad essere, ancora oggi, un malato incurabile, come evidenziato anche dai dati ufficiali in relazione ai Lea, Livelli essenziali di assistenza.
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