Calabria, sbarcati 515 migranti: sulle navi anche due cadaveri

Calabria, sbarcati 515 migranti: sulle navi anche due cadaveri
Domenica 18 Gennaio 2015, 13:22 - Ultimo agg. 13:23
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Sbarcati i 417 migranti arrivati questa al porto di Reggio Calabria a bordo della motovedetta militare Sirio. Uno di loro è giunto cadavere. Le forze dell'ordine, gli uomini della Guardia costiera i medici dell'Azienda ospedaliera, la Protezione civile e le associazioni di volontariato stanno assistendo i migranti nelle operazioni di sbarco. A bordo della nave viaggiavano 104 uomini e 2 donne del Gambia, 171 uomini e 2 donne del Mali, 90 uomini del Senegal, 23 uomini della Guinea e 24 uomini provenienti dalla Costa d'Avorio e dalle regioni del sud africa. La somministrazione dei pasti è curata dal Comune di Reggio Calabria insieme alle associazioni di volontariato. I migranti saranno poi trasferiti nei centri di accoglienza secondo il piano di riparto del ministero dell'Interno.



In realtà sono due questa mattina gli sbarchi di migranti in Calabria. Nei porti di Crotone e Reggio Calabria sono arrivati complessivamente 515 migranti e due cadaveri. A Crotone sono arrivate 97 persone sbarcate da un mercantile ed il corpo senza vita di un giovane. A Reggio, come già detto, è giunta la nave Sirio della Marina Militare dalla quale sono sbarcate 418 persone di varie nazionalità ed il

cadavere di un uomo. Gli altri migranti sono in buone condizioni.



«Altri sbarchi questa mattina a Reggio Calabria.

Nessuno ne parla ma Mare nostrum continua e continua l'invasione di clandestini. Pur consapevoli che immigrato non voglia dire terrorista, resta il pericolo che su queste carrette possano infiltrarsi soggetti pericolosi e ci sia comunque manovalanza in quantità per predicatori dell'odio e fondamentalisti. Gli equilibri del nostro Paese si sono alterati. Fermare Mare nostrum era una necessità diversi mesi fa. Con la minaccia terroristica è un dovere. Ma anche su questo il governo continua a dimostrare totale inadeguatezza». Lo dichiara in una nota il

senatore di FI, Maurizio Gasparri.