Callipo si candida in Calabria col Pd,
Zingaretti riapre i giochi con M5S

Callipo si candida in Calabria, Zingaretti compatta il Pd: la mossa riapre i giochi con M5S
Callipo si candida in Calabria, Zingaretti compatta il Pd: la mossa riapre i giochi con M5S
Sabato 30 Novembre 2019, 12:01 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 09:20
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Dopo una lunga riflessione, conclusa in un primo momento con un «no grazie», l'imprenditore Pippo Callipo decide infine di scendere in campo per le regionali in Calabria. Ed ottiene subito il sostegno del Pd e del segretario nazionale Nicola Zingaretti. Una mossa, quella del «re del tonno», che sembra studiata per scompaginare la già frammentata politica calabrese, ma anche romana. Il suo nome, infatti, è stato accostato per giorni alla possibile intesa tra Pd e 5 Stelle. Intesa poi saltata per il no di Luigi Di Maio

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Una decisione, quest'ultima, che sembrava definitiva, tanto che il Movimento ha individuato il proprio candidato nel docente dell'Università della Calabria Francesco Aiello. La discesa in campo di Callipo, tuttavia, potrebbe provocare qualche ripensamento, soprattutto in quella parte dei 5 Stelle non proprio convinta della candidatura del professore e favorevole ad un accordo con i democrat. Dopo l'annuncio di Callipo, nessuna reazione ufficiale tra i pentastellati. Ed anche questo potrebbe essere un segnale che qualcosa si stia muovendo dietro le quinte. Lo stesso Callipo, nell'annunciare la sua decisione di «accettare la sfida» dopo la continua richiesta di impegno diretto rivoltagli da «esponenti della società civile, delle organizzazioni sindacali e datoriali», lancia un «forte appello a partiti e movimenti civici: uniamoci e portiamo avanti questa battaglia di legalità, trasparenza e rinnovamento, facciamolo con coraggio senza badare a rendite di posizione e tatticismi. Io ci sono.. Io Resto in Calabria».

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Parole che sembrano decisamente un invito a Di Maio ed ai suoi a ripensarci. Anche perché, il capo politico del movimento aveva escluso di poter «sostenere il candidato di un partito». Ma Callipo, formalmente, non lo è. Infatti la sua discesa in campo è avvenuta in forma «autonoma» a capo del suo movimento «Resto in Calabria». E solo un'ora dopo, Zingaretti ha annunciato il sostegno del Pd «con il massimo impegno» garantendo «la stessa carica innovatrice e rigeneratrice che mette in campo la sua candidatura» che «può innescare quella rivoluzione dolce, democratica e innovatrice che una regione bellissima richiede a gran voce».

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La candidatura dell'imprenditore ha anche un altro effetto: mette di fronte ad un bivio quella parte del Pd calabrese che sostiene la decisione del governatore uscente Mario Oliverio di ricandidarsi nonostante i ripetuti inviti a desistere giunti da Roma e dallo stesso Zingaretti. Forte del sostegno di una parte del partito calabrese, Oliverio è andato avanti per la sua strada - per martedì è in programma l'apertura del comitato «Oliverio presidente» - consapevole anche delle difficoltà della segreteria nazionale, del commissario regionale Stefano Graziano e di Nicola Oddati, responsabile Mezzogiorno del Pd, dopo il no alla candidatura dell'editore Florindo Rubbettino. Adesso, con il partito rimasto vicino alla segreteria nazionale che tesse le lodi per la scesa in campo di Callipo, i sostenitori dem di Oliverio - che rinfacciano a Callipo di avere appoggiato il centrodestra nelle precedenti regionali - sono di fronte al bivio andare avanti con il sostegno al governatore uscente rischiando l'espulsione dal Pd o tornare sui propri passi?

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