Uccide l'amico per un debito di 17mila euro,
poi avvolge il suo cadavere in un tappeto

Francesco Attanasio, l'omicida reo confesso
Francesco Attanasio, l'omicida reo confesso
Lunedì 2 Maggio 2016, 18:13 - Ultimo agg. 20:03
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Ha confessato di aver ucciso l'amico, Damiano Galizia, di 31 anni, perché esasperato dalle richieste di quest'ultimo per un debito non estinto, e di aver avvolto il cadavere in un tappeto. Ieri sera ha ammesso le sue responsabilità indicando agli agenti della Questura di Cosenza il luogo in cui trovare il cadavere della vittima.

Il reo confesso, Francesco Attanasio, di 33 anni, è stato sottoposto a fermo al termine di indagini svolte dalla squadra Mobile della Questura di Cosenza. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura al termine di un lungo interrogatorio condotto dal pm Giuseppe Visconti, d'intesa con il procuratore Dario Granieri.

Il cadavere di Galizia è stato rinvenuto la scorsa notte in un'abitazione di contrada Dattoli di Rende (Cs), ma l'omicidio, secondo quanto emerso dalle indagini, risalirebbe al 26 aprile scorso. In particolare, quel giorno, verso le 18, la vittima si sarebbe incontrato, nei pressi dell'uscita autostradale di Cosenza Nord, con Attanasio, per discutere di alcune vicende personali, tra cui l'acquisto di un'auto. Nella circostanza avrebbero dovuto discutere anche di un debito che Attanasio aveva contratto nel mese di gennaio 2016 con Galizia e del quale lo stesso sollecitava l'estinzione: debito che ammontava a circa 17mila euro.

Secondo quanto ricostruisce la Questura in una nota, Attanasio sarebbe stato esasperato dall'atteggiamento pressante di Galizia a causa della mancata restituzione del prestito e per tale motivo avrebbero avuto nei mesi scorsi numerose discussioni. I due, a bordo dell'auto della vittima, si sono recati successivamente nella zona universitaria dove Attanasio aveva la disponibilità di una villetta a due piani. 

Una volta giunti nell'abitazione, mentre si accingevano ad entrare, Attanasio avrebbe confermato la sua impossibilità temporanea ad onorare il debito, chiedendo più tempo. A quel punto, ricostruisce la Questura, la vittima avrebbe avuto una reazione violenta nei suoi confronti sferrandogli uno schiaffo prima di raggiungere il pianerottolo dell'abitazione. Attanasio avrebbe quindi estratto dalla cintura dei pantaloni una pistola calibro 9 e avrebbe sparato tre-quattro colpi d'arma da fuoco, colpendo la vittima da una breve distanza. Subito dopo avrebbe lasciato l'appartamento e sarebbe fuggito lasciando sul pianerottolo il corpo dell'amico.

Il giorno dopo sarebbe ritornato nella villetta e, dopo aver pulito il pavimento dalle macchie di sangue, ha avvolto il corpo all'interno di un tappeto, fissandolo con nastro adesivo e sigillandolo con alcuni sacchetti di plastica.
Nella serata di ieri in Questura ha spiegato le sue motivazioni che lo avrebbero portato ad uccidere l'amico, facendone ritrovare il corpo alle prime ore della mattina. Nel corso della perquisizione presso l'abitazione del reo confesso, è stata sequestrata la Beretta cal. 9, presunta arma del delitto. 
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