L'uomo, secondo l'accusa, ha molestato ripetutamente la donna con «avance ed approcci di tipo sessuale» determinando in lei «uno stato di disagio psichico e di giustificato timore per la sicurezza personale» tanto da essere stata costretta «a modificare le sue abitudini di vita».
Il processo inizierà il 7 aprile 2015. De Luca, secondo il gup Carmen Ciarcia che ha accolto la richiesta del pm Simona Rizzo, De Luca «assillava la donna con avance ed approcci di tipo sessuale; con sms e telefonate sulla sua utenza cellulare; con continue convocazioni nel suo ufficio; con diverse scuse e turni di servizio in zone isolate». E dopo i «numerosi e costanti rifiuti della donna», l'imputato avrebbe continuato «a molestarla con ingiustificate e mortificanti offese sul posto di lavoro».
I fatti sarebbero stati commessi «con l'aggravante dell'abuso di relazioni d'ufficio» dall'8 ottobre 2011 al 17 settembre 2012, giorno, quest'ultimo, in cui, secondo l'accusa, è stato raggiunto il culmine delle molestie.
Nell'occasione, infatti, scrive il gup nel decreto di rinvio a giudizio, De Luca avrebbe «agguantato con forza la donna» e le avrebbe infilato la mano nei jeans tentando di toccarla e «non riuscendo nel proprio intento perchè la donna riusciva a divincolarsi».