Oltre 1,5 milioni della 'ndrangheta
investiti in immobili rurali in Toscana

Oltre 1,5 milioni della 'ndrangheta investiti in immobili rurali in Toscana
Giovedì 27 Gennaio 2022, 11:59 - Ultimo agg. 12:43
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Eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due imprenditori del settore agricolo, di origini calabresi, provenienti dalle province di Catanzaro e Crotone, ma da anni trapiantati in Toscana. I due sono indagati per i reati di riciclaggio e associazione di stampo mafiosa per avere impiegato nella propria attività denaro, per un importo di almeno 1.500.000 euro, riconducibile ai traffici criminali della 'ndrangheta e in particolare della cosca Grande Aracri di Cutro e alla locale di Petilia Policastro affiliata all'organizzazione.

Sulla base dell'ipotesi investigativa, nell'ambito dell'indagine condotta dalla Dia, e della Squadra Mobile della Questura di Firenze e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica, vagliata dal giudice per le indagini preliminari, i due indagati si sarebbero messi a disposizione delle cosche calabresi per consentire investimenti e impieghi di proventi derivanti dalle attività criminali della 'ndrangheta.

Il sequestro ha riguardato una serie di porzioni immobiliari di tipo rurale ubicate nel comune di Chiusdin, acquistate nell'agosto 2007: un fondo agricolo in unico corpo, con sovrastanti alcuni vecchi fabbricati ed annessi rurali, per una consistenza catastale di oltre trecentocinquanta ettari e un valore commerciale complessivo di circa 5 milioni di euro.

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Tutta l'attività d'indagine ha trovato ulteriori riscontri volti a consolidare l'ipotesi investigativa sia nella ricostruzione degli investimenti effettuati in Toscana, sia nei legami con soggetti appartenenti alle cosche calabresi.

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