Quindicenne ucciso a colpi di pistola
da un suo coetaneo

Il 15enne ucciso
Il 15enne ucciso
di Serafina Morelli
Martedì 30 Maggio 2017, 17:36
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VIBO VALENTIA - Ucciso a soli 15 anni con tre colpi di pistola. Ad ammazzare Francesco Prestia Lamberti un suo coetaneo: frequentavano la stessa scuola, erano amici ma qualcosa ieri sera, poco dopo le 23, ha scatenato la furia omicida di A.P. che aveva con sé una pistola, regolarmente detenuta e sottratta ai suoi familiari. L’agguato è avvenuto alle porte di Calabrò, frazione del comune di Mileto, in provincia di Vibo Valentia. «L’amicizia è in bocca a tanti ma nel cuore di pochi» scriveva su Facebook qualche tempo fa A.P. pubblicando una foto con accanto Francesco corredata da tre emoticon: la pistola , il cuore e il diamante.

 Un’arma che ieri sera aveva portato dietro: si sono incontrati in una zona appartata, in campagna, dove A.P. ha colpito il suo amico uccidendolo sul colpo. Subito dopo si è costituito in caserma indicando il luogo del ritrovamento del cadavere. Al momento non è stato ancora chiarito il movente del delitto. Non è esclusa la pista passionale all’origine della lite degenerata in tragedia. L'ipotesi è che i due ragazzini potessero essersi innamorati della stessa ragazza. È ancora in corso a Catanzaro, alla Procura del Tribunale per i minori, l’interrogatorio del ragazzo: dinamica e movente del delitto sono al vaglio degli inquirenti.

Per il 15enne non sarebbe stato difficile trovare l’arma: il padre e il fratello, tra l’altro, lo scorso mese di gennaio sono rimasti coinvolti nell’operazione “Stammer”, un’inchiesta contro il narcotraffico internazionale che ha disarticolato l’organizzazione ndranghetistica capace di pianificare l’importazione di otto tonnellate di cocaina dal Sud America.

Oggi il paese di Mileto è sotto shock: Francesco, capitano della locale squadra di calcio giovanile, avrebbe compito 16 anni tra qualche mese. Tanti i messaggi che i suoi amici hanno lasciato sulla sua pagina facebook ricordandolo come un ragazzo sempre sorridente, amante del pallone: «Ciao piccolo capitano, ciao piccolo angelo…», «Non si può morire così…», «Sei stato un amico speciale per tutti noi, sempre allegro e pronto a strapparci un sorriso», ricordano i suoi compagni di squadra e di scuola.
 
 
 
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