L'operazione Astrea è confluita poi in un unico processo con l'operazione Archi condotta nel 2011 dalla polizia.
Secondo l'accusa Rechichi, condannato per associazione mafiosa, era «un vero e proprio braccio economico del sodalizio essendo riuscito, grazie anche all'ausilio di liberi professionisti e probabilmente, di centri di potere ancora nell'ombra, a penetrare ed infiltrare persino la Multiservizi S.p.A.. Società di cui lo stesso Rechichi, sino al momento del suo arresto nell'ambito dell'operazione Archi, è stato il reale dominus o comunque soggetto munito al suo interno di sicuro potere decisionale, svolgendo in seno alla stessa le funzioni di direttore operativo».