È online uno spot choc di Klaus Davi realizzato per protestare contro la distruzione della sanità in Calabria e mandato in onda in concomitanza con la manifestazione unitaria dei sindacati nella città dello Stretto.
Il corto realizzato presso l’ospedale Locri, oggetto di numerose polemiche e inchieste giornalistiche, riprende il giornalista con una fascia viola con su la scritta «sanità calabrese». Montato e prodotto dal regista Ambrogio Crespi e chiaramente ispirato ai controversi video della rockstar Marylin Manson, il mini documentario inizia con un atto di accusa del giornalista al governo - «Il Sud sta morendo e non frega nulla a nessuno» - ma anche ai due commissari nominati dal ministro della Sanità che «si rifiutano di girare la Calabria e pensano che qui ci siano solo mafiosi».
Sullo sfondo si vede il nosocomio e una auto station wagon con una bara aperta. Più volte l’obiettivo inquadra la targa incisa nella bara con la dicitura «Ospedale di Locri». Il massmediologo viene caricato sulla bara e trasportato via per essere trasportato al «funerale della sanità al Sud».
Il corto chiude con un claim inequivocabile: «Distruggere la sanità significa annientare un popolo. Uno stato che consente la morte di una regione non è degno di questo nome». Lo sfondo descrive una Locride suggestiva ma desolata e abbandonata ai suoi destini.
Lo spot choc di Klaus Davi:
muore per denunciare la malasanità
Sabato 22 Giugno 2019, 18:55
- Ultimo agg.
23 Giugno, 15:29
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