Abbattuta la villa bunker di Zagaria. Meloni: «Bella giornata per chi ama la legalità»

Il sindaco: «Non è più il paese del boss»

Abbattuta la villa bunker di Michele Zagaria
Abbattuta la villa bunker di Michele Zagaria
Marilu Mustodi Marilù Musto
Giovedì 16 Febbraio 2023, 12:38 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 11:34
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«E' una bella giornata per lo Stato e per chi ama e difende la legalità». Lo dichiara in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Questa mattina il via libera alla demolizione della villa-bunker dove fu stanato il boss dei Casalesi, Michele Zagaria, il 7 dicembre del 2011.  «L'abbattimento del covo-bunker a Casapesenna di Zagaria conferma la presenza dello Stato in un territorio complesso e che merita la massima attenzione delle istituzioni - ha continuato Meloni - l'operazione di oggi è estremamente importante e simbolica perché cancella il luogo attraverso il quale il capo dei Casalesi dominava quella terra. La lotta alla criminalità organizzata è uno dei capisaldi dell'azione di questo Governo e continueremo a lavorare h24 in questa direzione».

Il ministro a Casapesenna 

Si tratta di una casa con giardino con una doppia parete: l'edificio era una sorta di scatola che conteneva un'altra abitazione che, a sua volta, nascondeva poi il bunker in cemento armato sotto mentri e metri di terra. Un gioiello di ingegneria nel cuore di Casapesenna. «La demolizione della casa del boss Michele Zagaria ha un valore altamente simbolico e pedagogico, io sono qui per raccogliere i meriti altrui, di coloro che nelle istituzioni hanno messo insieme le sinergie, come il prefetto, la regione». Queste, invece, le parole del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a Casapesenna nel giorno dell'abbattimento della villa -bunker dove si nascondeva il boss Michele Zagaria, capo del clan dei Casalesi oggi rinchiuso nel carcere di Cagliari al 41 bis.

Il capoclan è stato arrestato il 7 dicembre del 2011, ma ci sono voluti 11 anni e mezzo per demolire l'ultimo bunker della camorra, dopo un tira e molla fra istituzioni. L'abbattimento è costato 106mila euro alla Regione Campania, mentre costerà 60mila euro al Comune la riqualificazione dell'intera area.

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«Il boss quando fu catturato disse: lo Stato ha vinto», ha detto un cronista. «Non posso definire una fonte autorevole Zagaria - ha risposto Piantedosi - ma mi fa piacere che questo riconoscimento arrivi da ambienti diversi». Sull'aumento degli personale di polizia in provincia di Caserta il capo del Viminale ha spiegato che «è in programma un aumento degli organici, non solo qui».

«Oggi è una giornata epocale perché Casapesenna non più il paese di Zagaria ma del popolo di Casapesenna. E dopo tante pagine nere scritte nere di questo territorio festeggiamo finalmente una pagina bellissima di legalità e di sinergia con lo Stato», ha affermato il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa.

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L'avvio della demolizione a Casapesenna della villa-bunker in cui si svolse l'ultima latitanza del boss dei Casalesi Michele Zagaria, è la testimonianza di una importante vittoria dello Stato sulla camorra, il segnale di una forte presenza delle istituzioni in un territorio per troppo tempo soffocato
e impoverito dall'illegalità e dalla protervia criminale». È quanto afferma il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro (FdI), che ha preso parte, insieme al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, all'avvio dei lavori di demolizione dell'immobile abusivo al posto del quale sarà realizzato un parco pubblico. «C'è un grande valore simbolico - osserva Ferro - nel restituire alla comunità ciò che i clan mafiosi hanno realizzato con le loro attività criminose. Per questo il Viminale, nell'ambito di una cooperazione interistituzionale con la Regione Campania, ha dato concreto impulso ad un intervento di demolizione che vuole essere un segnale di rinascita del territorio nel segno della legalità. Nella stessa direzione il governo guidato da Giorgia Meloni considera prioritario il rafforzamento dell'azione volta all'utilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati, nella più generale strategia di contrasto alla criminalità organizzata». Il sottosegretario Ferro, che ha la delega all'Agenzia nazionale dei beni confiscati, ha poi visitato, insieme al ministro Piantedosi, il Centro di educazione e documentazione ambientale «Pio La Torre» a Santa Maria la Fossa realizzato in un immobile confiscato alla criminalità e gestito dal consorzio Agrorinasce.

 

 

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