Abortì cadendo in strada archiviata la denuncia

Abortì cadendo in strada archiviata la denuncia
di Marilù Musto
Martedì 26 Febbraio 2019, 10:00 - Ultimo agg. 17:20
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Il primo dicembre del 2017, Annalaura, incinta al settimo mese di gravidanza, cadde inciampando in una buca in via Ricciardelli a Caserta. Il 6 dicembre si ritrovò, distesa, sul lettino dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta per abortire: il feto era già morto da qualche giorno. Lei si accorse, dopo quella caduta, che il suo bambino non si muoveva più in grembo. Così, citò il Comune e chiese l'apertura di una indagine in procura a Santa Maria Capua Vetere.

Nei giorni scorsi, però, l'inchiesta a carico di Francesco Biondi, 58 anni, responsabile della manutenzione e sicurezza delle strade nel Comune di Caserta, è stata archiviata. Il funzionario dell'ente, difeso dall'avvocato Vincenzo Iorio, era stato iscritto nel registro degli indagati, infatti, per aver causato l'aborto della donna.
Il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Emilio Minio, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Mariangela Condello di chiudere il fascicolo. Stando alla richiesta di archiviazione del pm, «il feto, il 6 dicembre del 2017, data dell'intervento chirurgico del raschiamento, giunse in uno stato di avanzata macerazione» a cinque giorni dalla caduta.

Dopo il sequestro del feto e della strada (incriminata), infatti, era stato nominato un consulente medico-legale che aveva poi dimostrato che «non sussiste alcuna correlazione temporale fra i due eventi, la caduta e la morte del bambino».

Dunque, per i giudici, i due eventi sono collegati solo da una semplice coincidenza temporale. Non ci sarebbe correlazione da dimostrare.

Il consulente, infatti, «ha escluso che la morte del feto possa essere stata causata da un'azione violenta, optando invece per cause naturali o interne patologiche che rientrano nella morbosità patologica - si legge nel decreto di archiviazione - è, quindi, da escludersi qualsivoglia responsabilità colposa. Giova precisare - conclude il giudice - che non sono mai pervenute segnalazioni di insidie o altri sinistri relativi al tratto strade interessato».
 
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