Accordo sulla bonifica dei rifiuti interrati sotto il casello dell'A30

Comune e Autostrade procedono sulla bonifica: lo svincolo aprirà nel 2024

Il nuovo svincolo di Maddaloni
Il nuovo svincolo di Maddaloni
di Giuseppe Miretto
Martedì 30 Maggio 2023, 08:27
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Grandi opere fermate dalla discariche sepolte. Non fa eccezione il casello autostradale "Maddaloni-Interporto" sulla A30 Caserta-Salerno: lo svincolo aprirà al traffico presto (entro e non oltre il primo semestre del 2024), ma prima si dovrà procedere all'ennesima bonifica per la rimozione di rifiuti interrati (batterie esauste e terreni contaminati dagli acidi), sottostanti l'area dove sorge la rotatoria di accesso. Dovranno essere riesumati e rimossi i rifiuti speciali (compresi scarti di carrozzerie) e conferiti in discariche autorizzate.

Diversamente, l'accesso principale all'A30 Caserta-Salerno e al futuro nuovo "Gate Interporto Sud Europa" non potrà essere riaperto. Poiché i lavori di completamento proseguono a ritmo sostenuto, il Comune (in qualità di ente attuatore dell'opera) e Autostrada per l'Italia, ente committente e cofinanziatore, hanno aperto un tavolo tecnico e siglato un accordo per pianificare la bonifica e finanziarie l'intervento.

Comune e Autostrade si faranno carico dei costi di intervento non sostenuti dall'Interporto Sud Europa alla prese con il concordato preventivo. Si chiude un capitolo inquietante sulla gestione del territorio.

Per costruire il nuovo svincolo Autostrade per l'Italia ha già rimosso ben tre discariche presenti da decenni in via Santa Fede (strada che costeggia l'autostrada) e sottoposte a sequestro dai Carabinieri e della Guardia di finanza. Anche Rfi, per la costruzione della linea ferrovia Av/Ac Bari-Napoli, ha dovuto superare enormi difficoltà per la presenza di tre discariche di rifiuti sepolte e una di amianto a Montedecoro. I rifiuti interrati hanno rallentato anche la costruzione del "metanodotto Strettola-Maddaloni" realizzato da SnamGas.
Completate invece tutte le ricerche archeologiche nell'area dove sorgerà il casello autostradale: rimosso un intero cimitero, recuperate le vestigia di una chiesa rurale e le tracce delle attività rurali dell'"ager campanus»" di età tardo imperiale. Sulle medesime aree costruite anche le campate per i ponti di scavalco della sede autostradale e predisposti l'area del casello ad alta automazione, pedaggi e uffici amministrativi, casse automatiche per contanti, telepass, viacard e tessere abilitate.

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Ma le grandi opere sono anche grandi opportunità perché consentono di recuperare siti archeologici perduti. È accaduto con l'Appia antica, grazie alle ricerche sul tracciato della Napoli-Bari, ed è accaduto con la costruzione dello scalo merci Maddaloni-Marcianise. Portata alla luce una villa romana unica nel suo genere: nata nell'età repubblicana e ampliata fino al VI secolo dopo Cristo., è emersa durante gli scavi e la costruzione dello scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise. Coperta e adeguatamente recintata aspetta di essere adottata. «Faremo di tutto annuncia Angelo Lustro (Filt-Cgil regionale) - affinché questo gioiello non sia oggetto solo di una manutenzione periodica o occasionale. Oggi, le erbacce sono tornate ad inghiottire le vestigia e anche a proteggere i reperti dagli occhi indiscreti di predatori. Faremo di tutto affinché Rfi affidi in adozione il monumento ad associazioni culturali».

L'appello non è caduto nel vuoto. L'invito, non raccolto dalle scuole e dalle due pro loco locali, è stato preso sul serio dall'"Associazione nazionale finanzieri d'Italia" (Anfi) di Maddaloni. «Nell'ambito dei nostri compiti statutari spiega il presidente Peppe Farina - siamo disponibili ad avviare un'azione di tutela come stiamo facendo, in collaborazione con la Provincia, per il recupero e la manutenzione dei sentieri dell'Acquedotto Carolino dalle sorgenti del Fizzo fino alla Reggia di Caserta. Una sfida analoga l'abbiamo raccolta lavorando alla valorizzazione e recupero del tronco del Carolino interrato da San Benedetto a Caserta fino a Montedecoro».
 

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