Caserta, il giallo del servizio 118:
metà dei medici rinuncia all'incarico

Caserta, il giallo del servizio 118: metà dei medici rinuncia all'incarico
di Ornella Mincione
Venerdì 15 Novembre 2019, 08:19 - Ultimo agg. 13:19
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È di appena due giorni fa la notizia diramata dall'Asl di Caserta secondo la quale 46 medici sarebbero entrati a far parte del servizio del 118 casertano, sanando così quella carenza di circa 50 unità di cui soffre la rete. Ieri mattina, invece, la doccia fredda: dei 46 medici chiamati nella graduatoria, soltanto 24, più uno con riserva, hanno accettato l'incarico. È dunque arruolabile soltanto poco più della metà delle unità di cui è stata data notizia nei giorni scorsi. E quindi delle unità di cui la sofferente rete casertana ha bisogno. Numeri diversi da quelli noti dal direttore generale dell'Asl di Caserta: «Sono pervenute 90 domande, circa 50 sono entrati a far parte della graduatoria, ma 30 hanno accettato l'incarico». Anche sulla tempistica ci sono pareri discordanti. Per i camici bianchi che ieri mattina erano all'ufficio per l'accettazione dell'incarico è prevista una visita al medico competente: una visita che accerta le buone condizioni di salute del dirigente medico che dovrà salire sull'ambulanza del territorio. Stando alle voci di quanti erano presenti dinanzi all'ufficio, tale visita non dovrebbe avvenire prima delle due settimane, tanto che ad alcuni è stato detto che non sarebbero entrati in servizio prima del primo dicembre. Ma il direttore dell'Asl, Russo, dice altro: «la visita prevista si farà in tempi brevi, questione di pochi giorni, perché è stata già richiesta dall'ufficio. Di conseguenza, manca davvero poco perché i medici entrino in servizio al 118».

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Il nodo principale riguarda il numero esatto dei medici che entreranno in servizio e perché tanti abbiano rinunciato. «È probabile che in molti abbiano fatto la domanda pur essendo già dipendenti di altre aziende - dice il direttore dell'Asl -. Forse, hanno deciso di restare nell'azienda dove stanno lavorando». È un altro il motivo, invece, secondo Domenico Vitale della Uil Fpl. «Analizzando il lavoro del servizio emergenziale casertano i medici si sono lasciati intimorire dai turni stressanti e dal numero delle notti. Vista la grave carenza di personale, ad oggi il 118 vive di turni molto pesanti per i dirigenti medici». Ovviamente, con un nuovo reclutamento, come quello messo in atto dal direttore Russo, la situazione potrebbe risollevarsi.

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Il servizio del 118 casertano, infatti, per le 22 postazioni attive sul territorio, avrebbe dovuto avere circa 140 medici a bordo delle ambulanze. Ma da tempo non è così. Tra esoneri e pensionamenti, infatti, attivi sulle ambulanze c'erano poco più di 85 medici. Non è un caso che proprio sul bando del 14 ottobre sia riportata una scheda tecnica con le dotazioni di organico presenti per ogni postazione. Da tale scheda risulta che la carenza totale di medici è di 50 unità a fronte di 138 previsti dalla normativa. Questa situazione si trascina da diversi anni e anche le passate amministrazioni hanno tentato soluzioni per garantire la copertura dei turni. I medici che ora sono entrati nella graduatoria regionale hanno risposto ad un bando per gli incarichi vacanti di emergenza sanitaria territoriale, individuati al primo settembre 2019. Si trattava di un bando aperto a quei medici in possesso dell'attestato di idoneità rilasciato dopo la frequenza al corso di formazione per l'emergenza e l'accettazione. Dunque, sono medici di prima assistenza (ex Guardia Medica) che hanno risposto avendo l'abilitazione: ciò significa che si tratta comunque di medici già attivi in altre aziende e che, con ogni probabilità, andando a ben guardare le postazioni sul territorio casertano, hanno scelto di rinunciare all'incarico in questa rete provinciale.
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