Alberi caduti sfiorano ancora passanti e auto

Al Rione Vanvitelli il quarto albero finito al suolo

Uno degli alberi caduti a Caserta
Uno degli alberi caduti a Caserta
di Franco Tontoli
Lunedì 28 Novembre 2022, 08:37 - Ultimo agg. 18:56
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Un rapido giro ieri in città e nella sua immediata periferia per aggiornare l'elenco dei danni, dei disagi e dei disastri evitati per pura fortuna da una giornata e due nottate caratterizzate da precipitazioni piovose e ventosità.

Almeno quattro le circostanze in cui si è sfiorata la tragedia con la conta di vittime o di gravi conseguenze fisiche per persone che la fortuna ha voluto non finissero sotto gli alberi stramazzati al suolo. Non ci si riferisce a persone sorprese tra boschi collinari ma a passanti che in pieno centro cittadino o comunque in zone abitate ben sarebbero potuti finire sotto gli alberi stramazzati per il fradiciume delle radici o per la pesantezza del fogliame lasciato crescere nell'incuranza.

Ieri in piazza Duomo l'esemplare di «Melia», un albero che quand'era in verticale era alto circa 12 metri, giaceva in parte fatto a pezzi, privato dei rami dai vigili del fuoco intervenuti sabato mattina poco dopo lo stramazzamento ma col tronco ancora riverso perché la rimozione spetta ai servizi tecnici comunali.

Ma sabato è stato sabato, così ieri la domenica e chissà se già da oggi che è lunedì l'impresa incaricata delle operazioni sarà stata allertata per mettersi all'opera. Era già accaduto il 12 agosto scorso, analogo stramazzamento a pochi metri di distanza della vittima di sabato dell'albero della stessa specie adiacente i tavoli esterni del Bar Benefico, dopo la defoliazione dei rami fatta dai vigili del fuoco passarono alcuni giorni prima che i segmenti di tronco fossero rimossi.

Con sollecitudine si è provveduto ieri mattina alla rimozione del pino stramazzato in via Lorenzetti, al limite dell'area di fiera mercatale al confine tra Caserta e Casagiove. Ma a questa operazione necessaria alla percorribilità della via rimasta interrotta per l'intera notte, ha provveduto l'amministrazione del condominio privato in cui il pino si trovava, la cui permanenza in bilico avrebbe impedito lo svolgimento del mercato settimanale del lunedì. Al Rione Vanvitelli il quarto albero finito al suolo, soltanto danni non gravissimi a un'auto parcheggiata nei pressi, fortuna non toccata invece sabato mattina alla vettura di grossa cilindrata finita sotto l'albero stramazzato al Parco Cerasola. Proseguendo nel giro ricognitivo, l'annotazione di un ulteriore tributo offerto all'elenco degli alberi caduti in piazza Cattaneo e dall'aiuola di mezzeria di via Verdi, appena a ridosso dell'arcata del ponte.

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In via Settembrini un altro caso fortunato, l'albero caduto lungo il marciapiedi che costeggia il porticato in parallelo ai grandi magazzini, era stato come i vicini recintato per i lavori incorso di interramento dei sei servizi di fibra ottica. Ultimo della serie, l'alberello di oleandro caduto nell'aiuola di via Rosselli, un peso piuma fra quelli della categoria dei massimi già descritti. Viene da rilevare che se a Trieste la vegetazione urbana sarebbe curata come a Caserta, ad ogni spirar della bora nella stagione invernale, la città sarebbe di solo cemento. A casa nostra bastano due o tre giornate all'anno in cui il tempo meteorologico alza la voce con temporali e bufere di vento e la città finisce in ginocchio. La falcidie di alberi verificatasi negli ultimi due giorni di allerta gialla non va attribuita alla fatalità, va iscritta nell'elenco delle trascuratezze e della sciatteria che caratterizza i servizi comunali preposti alla cura della città. In un comunicato di ieri dell'amministrazione è stata sottolineata l'opera dei servizi municipali e delle squadre manutentive e della polizia urbana nella gestione dei disagi causati dal maltempo. Il riconoscimento del pronto soccorso va ricordato non costituisce attenuante per tutto quanto di normale prevenzione si continua a non fare.

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