Archivio di Stato, appello al ministro:
«Caro Bonisoli, vieni a Caserta»

Archivio di Stato, appello al ministro: «Caro Bonisoli, vieni a Caserta»
di Nadia Verdile
Lunedì 11 Marzo 2019, 13:00
2 Minuti di Lettura
Il Comitato «Pro Archivio di Stato di Caserta», di cui è presidente don Nicola Lombardi, scrive al ministro della Cultura Alberto Bonisoli e lo chiama alla responsabilità.

«Siamo impegnati da anni si legge nella lettera nella promozione e nella valorizzazione dell'Archivio di Stato di Caserta e le comunichiamo che la situazione di quest'ultimo è, in questi mesi, peggiorata. Altro che cambiamento! Ci duole informarla che questo deplorevole peggioramento è avvenuto da quando lei si è insediato al Mibac. L'aver dato fiducia all'allora direttore generale degli archivi, Gino Famiglietti, e alle sue improvvide scelte, e non al nostro Comitato, con le ripetute e sensate proposte, si è rivelata una scelta, a dir poco, deleteria per il presente e il futuro del nostro Archivio».
 
La questione è antica e dolorosa, fatta di tante sedi che non funzionano, di mancate realizzazioni e di grandi difficoltà per la consultazione dei documenti. Dal 1972, in via provvisoria, l'archivio ha funzionato in un condominio per civili abitazioni (dove continua ad essere allocata la gran parte dei documenti), in attesa che i lavori di adeguamento, dal 1995, dell'emiciclo vanvitelliano destinato a nuova sede dell'archivio vengano ultimati. Dal 2017, nella reggia, sono stati trasferiti gli uffici e pochi metri lineari di documenti, la sala studio è stata chiusa, inoltre da ottobre 2018 la biblioteca dell'archivio è nell'Archivio di Benevento mentre una parte dei documenti è a Pastorano nella sede dell'Italarchivi.

«Sebbene lei, signor ministro continua la lettera - sia stato informato ripetutamente dal Comitato sulla involuzione della situazione, attraverso missive a cui non ha mai risposto, le reiteriamo le nostre informazioni sullo status quo dell'archivio animati ancora dalla speranza che vengano vinte, finalmente, le incompetenze e le inerzie dei burocrati dei vari organismi statali responsabili, a vario titolo, della vergognosa situazione e che l'annosa questione si risolva con un intervento».

Nella lettera del Comitato in 13 punti viene ricostruito lo stato dell'arte dell'archivio e vengono avanzate proposte: «Le rinnoviamo la proposta di nominare un commissario ad acta che si interfacci con la cittadinanza e la informi sulla reale situazione dell'Archivio, sulla responsabilità dei procedimenti, la tempistica dei lavori e il denaro pubblico impiegato. Le chiediamo di prendere in seria considerazione l'eventualità di rendere funzionante la vecchia sede, rimuovendo le criticità e rinnovando i permessi, visto che per questa struttura il Mibac paga regolarmente il fitto e il cui contratto non è stato mai disdetto. Signor ministro venga a Caserta. Intanto noi speriamo che anche la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti possano intervenire per far luce sulle responsabilità di chi ha gestito in modo biasimevole i beni dello Stato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA