Arriva pensione, assedio dei parenti:
nonno denuncia e va in ospizio

Arriva pensione, assedio dei parenti: nonno denuncia e va in ospizio
di Vincenzo Ammaliato
Martedì 13 Novembre 2018, 08:53 - Ultimo agg. 09:26
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Sempre alle prese con troppi affanni, spesso superflui, per gli individui della società contemporanea i vecchietti sono spesso considerati un peso, anziché una risorsa. È non è sfuggito alla triste condizione il protagonista di questa storia, l’ottantenne Antonio, residente a Castel Volturno.

Per lui stiamo usando un nome di fantasia, per tutelare la sua identità dai protagonisti invece negativi della vicenda. Il signor Antonio, pensionato, vedovo, viveva fino alla scorsa settimana da solo in una villa di proprietà nel quartiere degli immigrati irregolari a Destra Volturno. E viveva in uno stato di semiabbandono. Nessuno dei suoi cari passava quasi mai a fargli visita, meno a prendersi cura di lui.  
Per sostenersi, siccome oltre ai soliti acciacchi dovuti all’età avanzata soffre anche di una grave forma di semicecità, aveva da qualche tempo deciso di ospitare in casa una donna straniera, con la funzione di dama di compagnia, che si prendeva cura anche della pulizia della villa.

Tutto nella norma, quindi, fino a poco più di un mese fa, fino a quando Antonio viene a conoscenza che a breve riceverà un assegno dall’Inps per arretrati di una pensione d’invalidità; la somma è di circa quindicimila euro. Il pensionato, che non conosce la malafede delle persone a lui care, comunica ad alcuni parenti la notizia. E in breve, figli, generi, nuore, nipoti di primo, secondo e terzo grado, amici e persone che non vedeva né sentiva da molto tempo iniziano a chiedergli un aiuto finanziario per sostenere eterogenee spese. Alle prime richieste, il signor Antonio fa anche delle piccole promesse d’intervento, perché ritiene che una cifra del genere sia piuttosto alta per le sue modeste esigenze.

Ma della sua bontà ne vogliono approfittare in tanti, troppi. Il pensionato si rende conto che le richieste stanno diventando pretese e inizia a non rispondere più al telefono. E allora inizia una vera e propria processione alla villa di Destra Volturno, da parte di chi pretende soldi per acquistare l’auto nuova, per ristrutturare casa, per pagare tasse arretrate. In alcuni casi si tratta di volti che il pensionato di Castel Volturno aveva anche quasi dimenticato. E quando la dama di compagnia inizia a non prendersi più cura dell’abitazione, come ritorsione al fatto che l’anziano non cede neanche alle sue pretese sul tesoretto, all’ottantenne non resta che una sola strada: chiamare i carabinieri. Il pensionato spiega ai militari dell’arma delle forti pressioni. Serve poco ai carabinieri per avere veloci riscontri e si decide l’accompagnamento ai servizi sociali. Qui, al municipio si completa la denuncia, racconto misto di tristezza e solitudine.

I carabinieri avvisano la Procura dell’episodio, affinché i giudici possano valutare se sussistano anche gli estremi di tentata circonvenzione di incapace. Nel frattempo, i servizi sociali decidono il collocamento del signor Antonio in una casa di riposo tenuta segreta. Il pensionato è felice dell’epilogo della storia, e si occuperà lui stesso del pagamento della retta. Qui, insieme a tante alte persone troverà considerazione e vicinanza incondizionata.
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