Asl Caserta, sforati i tetti di spesa:
sanità a pagamento per quattro mesi

Asl Caserta, sforati i tetti di spesa: sanità a pagamento per quattro mesi
di Ornella Mincione
Venerdì 27 Agosto 2021, 09:30
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Tetti di spesa sanitari scaduti. O quasi. Soltanto la Diabetologia può restare in convenzione fino al 5 novembre. Tutte le altre prestazioni terminano di essere coperte dalla Regione Campania entro questo mese. Poi ci sono anche le branche a visita, ma per quelle il termine ultimo di copertura è previsto per il prossimo 30 settembre. Il 20 agosto è scaduto il tetto di spesa per la Cardiologia, il 30 luglio quello destinato ai laboratori di analisi, la parte più delicata della rete dell'assistenza sanitaria in Italia. Poi il 31 agosto scadrà il budget destinato alla Medicina nucleare, mentre il 6 luglio scorso è esaurito quello della Radiologia e il 31 luglio quello della Radioterapia. L'assegnazione annuale dei tetti di spesa per l'assistenza specialistica ambulatoriale anche quest'anno ha l'esito già noto negli anni precedenti (eccezion fatta per quelli in cui l'assegnazione era stata distinta per trimestri seguendo le disposizioni date alle Asl dalla Regione). 

Una storia che si ripete ormai da decenni.

L'esito, dunque, è sempre quello: gli ultimi mesi dell'anno, a partire dal mese di settembre in poi non hanno si coperture finanziarie e gli utenti sono costretti a pagare di tasca loro o attendere le liste d'attesa presso i presidi ospedalieri del territorio. Scenario non di poco conto viste le tante rinunce alle analisi e alle visite specialistiche alle quali tanti da un anno e mezzo a questa parte rinunciano per i costi personali da sostenere e per le difficoltà provocate dall'epidemia di Covid.

Uno scenario che quest'anno si presumeva evitabile, visto che l'ente regionale aveva ragionato su un recupero delle mensilità in cui l'ambulatoriale specialistica è stata sospesa a causa della pandemia. Su questo punto si esprime l'Aspat, l'associazione della sanità privata accreditata, che ha inviato una missiva al governatore della Campania Vincenzo De Luca e a tutti i direttori delle aziende sanitarie provinciali, in cui sollecita all'adozione del decreto regionale «numero 354 del 4 agosto 2021 in cui vengono autorizzate le Asl alla stipula di contratti integrativi per l'esercizio 2021 al fine di consentire non prima del primo settembre la regolare ripresa della erogazione delle prestazioni specialistiche». 

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Dunque l'associazione chiede al presidente De Luca l'adozione del relativo decreto attuativo e dei contratti integrativi per consentire al privato accreditato (fermo agli stop erogativi previsti dal mese di giugno scorso) la ripartenza al primo settembre. Naturalmente, «la sottoscrizione dei contratti integrativi deve essere contestualizzata a quella relativa ai limiti di spesa ordinari' del corrente anno, assegnati con medesima delibera e comunque non oltre il 15 settembre 2021», si legge nella lettera. È il presidente dell'Aspat Pier Paolo Polizzi a alla Regione Campania ad armonizzare la programmazione dei tetti di spesa della Macroarea al reale fabbisogno assistenziale. Quello dell'ambulatoriale specialistica è un tasto dolente per la sanità regionale.

I budget, infatti, dovrebbero essere riformulati in base al fabbisogno e alla domanda da parte degli utenti. L'Aspat dal canto suo difende gli interessi del settore da un lato e quella dei pazienti dall'altro: lo stop al convenzionamento delle branche significa interrompere la possibilità agli utenti di potersi rivolgere ai centri convenzionati per le proprie analisi di routine. Attendere le liste di attesa dei presidi per poterle effettuarle potrebbe portare il rischio di interrompere la routine di controlli che per alcune patologie è necessario che cadano in una tempistica ben precisa, soprattutto quando si tratta di malattie che compromettono lo stato generale delle persone e hanno evoluzioni complesse, come nel caso del cancro o di malattie rare. 

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