Autismo, la mamma di una bimba denuncia:
«Mia figlia discriminata a scuola»

Autismo, la mamma di una bimba denuncia: «Mia figlia discriminata a scuola»
Venerdì 6 Novembre 2020, 18:27
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«Per consentire al terapista di mia figlia, affetta da problematiche di salute legate allo spettro autistico, di entrare in classe è necessario il permesso di entrambi i genitori di tutti gli altri bambini ma purtroppo c'è chi non ha firmato il modulo negando, di fatto, il diritto alla salute alla mia bambina». A denunciare quello che lei definisce «un comportamento discriminatorio intollerabile» è Antonella, mamma di una bimba affetta da una forma di autismo che frequenta un istituto scolastico di Sant'Arpino, in provincia di Caserta.

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«La preside a cui mi sono rivolta - continua Antonella - non c'è stata d'aiuto: ci ha detto che aveva cose più importanti da sbrigare.

Ci ha anche invitati a cambiare scuola. Evidentemente - sottolinea la signora - per lei la disabilità della mia bambina è un problema».

La donna ha deciso di rivolgersi ad un legale, l'avvocato Angela Bilancio, per far valere le sue ragioni e la professionista ha inviato una lettera alla dirigente scolastica: «Dopo la missiva - sottolinea la donna - è stata convocata una riunione online per discutere della vicenda, subito interrotta quando è stata resa nota la partecipazione anche del nostro avvocato». «È evidente - conclude la donna - probabilmente la disabilità per questa signora non è una cosa importante».

«Se le cose sono andate così é gravissimo, - sostiene Asia Maraucci, presidente dell'associazione La battaglia di Andrea e madre d un bimbo autistico escluso dalla recita natalizia in un istituto scolastico del Napoletano - non si può assolutamente giustificare una dirigente scolastica che invita la madre della bimba disabile a cambiare scuola, non si può minimamente pensare che la scuola invece di esserti da supporto ti diventa quasi un ostacolo. Faremo luce su questa situazione, - continua la presidente dell'associazione - sperando che tutto sia solo frutto di un grande fraintendimento. La scuola - conclude - è inclusione ed è inaccettabile invitare i genitori a cambiare istituto, significherebbe una grande sconfitta per tutti». 

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