Riaprono i cantieri, riprendono le attività ordinarie e con loro anche quelle delinquenziali. La malavita organizzata ha bisogno di liquidità dopo mesi di lockdown. Due presunti estorsori sarebbero, infatti, stati sorpresi su un cantiere edile in attività ad Aversa. Erano andati lì per ritirare, probabilmente, una prima tranche di un pizzo che avevano chiesto al titolare dell'impresa che sta effettuando i lavori.
Si tratta di Giovanni Natale, 51 anni di Lusciano, ritenuto in passato vicino al clan Schiavone e detenuto fino a un anno fa, e Luigi Cirillo, 53 anni, di Aversa.
Intanto, altri due arresti sono avvenuti ieri, ancora una volta a Lusciano. Ad agire, in questo caso, i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Giugliano che hanno mandato in carcere due uomini, anch'essi conoscenze delle forze dell'ordine, che andavano in giro armati, quasi certamente con l'obiettivo di mettere a segno un'azione criminosa.
Probabilmente anche in questo caso estorsioni ai danni di imprenditori. I militari hanno arrestato, in flagranza del reato di detenzione illegale di arma comune da sparo e munizionamento, Antonio Arena, detto «ò Suricill», 43 anni, e Fabrizio Petito, 25 anni, entrambi considerati attigui al clan camorristico Verde attivo nel comune di Sant'Antimo e nei comuni limitrofi, in quella fascia della provincia partenopea che insiste anche sui centri dell'Agro Aversano e di Aversa in particolare. I due sono stati intercettati a bordo di un'auto allo svincolo del comune di Lusciano e sono stati sottoposti a un controllo a un posto di blocco. Perquisiti, sono stati trovati in possesso di una pistola semiautomatica, marca Bernardelli, calibro 22, completa di caricatore contenente 9 proiettili, risultata rubata in Lombardia. Gli arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere in attesa di giudizio.