Il giudice di pace di Napoli Nord ha annullato le numerose sanzioni che il locale "Veritas", uno dei più noti tra i giovani della movida normanna, aveva accumulato negli ultimi mesi dello scorso anno quando gli fu contestato (così come ad altri locali) l'occupazione abusiva di suolo pubblico. Gli imprenditori sostenevano che non fosse necessaria una ulteriore autorizzazione in quanto vi era una legge statale che prorogava di fatto, senza ulteriori formalità, la precedente. All'epoca, ci furono le sanzioni nonostante l'eccezione fatta inserire dai sanzionati nei verbali, su disposizione dell'allora comandante Antonio Piricelli, che ha seguito le opposizioni anche davanti al giudice di pace. A rappresentare, invece, l'imprenditore c'era, non solo come avvocato ma anche come responsabile cittadino della Confcommercio e portavoce del Condominio del Seggio, Raffaele Oliva.
«Il tempo ha dichiarato quest'ultimo - è galantuomo soprattutto quando si tratta di giustizia. Ho seguito personalmente i ricorsi contro il comune di Aversa per l'annullamento dei verbali di occupazione del suolo senza titolo. Ma il titolo c'era come ho sempre sostenuto e ciò dimostra che il Comune di Aversa per più di un anno ha letteralmente perseguitato i commercianti che lavoravano nella piena legalità. Oltre le multe annullate dal giudice di pace, - ha concluso l'avvocato aversano - ora bisogna tener conto del danno economico e morale che il Comune ha causato alle attività verbalizzate che venivano costrette illegalmente a ripristinare lo stato dei luoghi. Inizieremo un'azione legale risarcitoria contro il Comune di Aversa».
All'epoca si era parlato di una vera e propria guerra contro il commercio da parte dell'amministrazione che, interpellata attraverso gli assessori Giovanni Innocenti e Francesco Sagliocco, per il momento, non si pronuncia. Il Comune ha, invece, vinto, insieme al condomino interessato, difeso dall'avvocato Luciano Costanzo, la causa davanti al Tar proposta dalla nota pizzeria "Tre Farine" che aveva impugnato il provvedimento del Comune con il quale le veniva ingiunto di convogliare i fumi del forno e della cucina in un'apposita canna fumaria che dovesse superare l'altezza del palazzo dove è ospitata. La pizzeria ha dimostrato di aver predisposto un diverso meccanismo con carboni attivi, oggi all'avanguardia, ma dopo sopralluoghi dell'area tecnica del Comune, dell'Asl di Caserta, Tutela Salute della Regione Campania e dell'Arpac Caserta, i giudici amministrativi hanno dato ragione all'ente e al condominio.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout