Aversa: sei mesi per il dissequestro
via le macerie, la piazza respira

Aversa: sei mesi per il dissequestro via le macerie, la piazza respira
di Livia Fattore
Mercoledì 1 Luglio 2020, 09:07
3 Minuti di Lettura
«Attendevamo da mesi la notizia del dissequestro dell'area interessata dal crollo in piazza Marconi, purtroppo la pandemia ha dilatato i tempi del sopralluogo dei tecnici incaricati dalla magistratura per accertare le cause del cedimento». Così, il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, ha commentato il dissequestro delle macerie e di quello che resta dell'ex convento di San Girolamo. Dissequestro disposto (dopo oltre sei mesi da quella notte del 17 dicembre scorso) dal sostituto procuratore Josè Criscuolo della procura di Napoli Nord dopo il sopralluogo disposto dal consulente tecnico di ufficio, l'ingegnere Paolo Grazioso, nominato dal magistrato.

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«Il Comune continua il primo cittadino normanno - già mesi fa ha intimato alla proprietà dell'immobile la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza di quel che resta della struttura, abbiamo reiterato la richiesta e nel caso di inottemperanza procederemo a un'azione in danno, anche se la proprietà è stata sempre disponibile a collaborare». «Riaprire la strada ha concluso Golia - è un primo obiettivo, poi bisognerà lavorare per la riqualificazione e il recupero di tutta la zona di piazza Marconi».
IL PREGRESSO
Sono stati necessari oltre sei mesi per disporre la perizia che dovrà portare a determinare le cause di quel crollo che solo per un caso fortuito non provocò una strage. Da allora, inspiegabilmente, sono trascorsi oltre 180 giorni senza che potessero essere rimosse le macerie. Ora è giunto il nulla osta sia tecnico che giuridico alla rimozione di quelle macerie, consentendo la liberazione della strada e l'ordinaria circolazione nella piazza.
SCUOTRI
«L'area del crollo in piazza Marconi commenta dalla maggioranza il consigliere comunale de La politica che serve, Mariano Scuotri - è stata dissequestrata. Ricordo a tutti che pochi giorni fa c'è stato il sopralluogo del Ctu incaricato dal magistrato che conduce le indagini (l'area era appunto sotto sequestro su ordine dell'autorità giudiziaria). Adesso stiamo predisponendo l'ordinanza alla proprietà per la rimozione delle macerie: fosse stato per noi, lo avremmo fatto tempo addietro, ma i tempi non dipendevano dalla nostra volontà».
LE CRITICHE
«La giunta dei dilettanti allo sbaraglio commenta critico dall'opposizione il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Alfonso Oliva - come si è presa i meriti al posto dell'Enel, che su iniziativa della passata amministrazione si è obbligata al rifacimento del manto stradale oggetto di interventi, ora promulga sui social il dissequestro dell'area di piazza Marconi».
«Si preoccupino conclude Oliva - di ripristinare la viabilità a favore dei residenti e dei commercianti che da mesi hanno dovuto cambiare in peggio le abitudini di vita. Noi dell'opposizione vigileremo affinché venga ripristinata la normalità nel centro storico, affinché la piazza venga restituita agli aversani e non ai parcheggiatori abusivi». E il nodo è proprio quest'ultimo. La piazza era oggetto di intervento grazie ai fondi comunitari, svaniti per incapacità politica delle precedenti amministrazioni. Si parlava poi di un parco archeologico per la rivalutazione di una zona dell'ex Contea Normanna in Italia Meridionale, a ridosso del Castello di Rainulfo Drengot e della Cattedrale, nei primi decenni dell'anno Mille, oggi ridotta a degradato parcheggio in balìa dei parcheggiatori abusivi.
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