Aversa: maggioranza svanita, salta di nuovo la seduta del Consiglio comunale

Sfuma l'elezione a presidente di Marco Girone

Aversa, nuovo flop per la seduta del Consiglio comunale
Aversa, nuovo flop per la seduta del Consiglio comunale
di Nicola Rosselli
Giovedì 1 Dicembre 2022, 09:59
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Ennesimo stop per l'amministrazione Golia che sono in molti a ritenere ormai al capolinea. Nella mattinata di ieri è andata in bianco l'ennesima seduta di consiglio comunale grazie all'altrettanto ennesimo stratagemma delle opposizioni, ma, soprattutto grazie alla mancanza di una maggioranza stabile.

A lanciare questa volta il segnale di mal di pancia, come da voci che si rincorrevano alla vigilia, l'ex pentastellato Roberto Romano che è scomparso dal radar del sindaco Alfonso Golia allontanandosi dall'aula qualche minuto prima che dall'opposizione, l'altro Golia, Gianluca, chiedesse la verifica del numero legale, eclissandosi a sua volta.Il sindaco ha intuito che qualcosa non stesse andando per il verso giusto ed ha chiesto ai suoi: «Dov'è Roberto».

Ma Roberto Romano era andato via, forse non contento delle semplici rassicurazioni verbali di aver un posto in giunta per sè o per persona da nominare.

La seduta era stata convocata dal consigliere comunale anziano Alfonso Oliva per consentire l'elezione del nuovo presidente, a seguito delle dimissioni di Carmine Palmiero, dopo che la precedente era andata deserta sia in prima che in seconda convocazione. Questa volta i presenti erano ben 22 su 24. Tutto sembrava far presagire l'elezione a presidente di Marco Girone, così come la maggioranza aveva preventivato. Invece, ad un tratto, Oliva chiede di essere sostituito per un breve periodo da presidente e, mentre Peppe Stabile chiede la parola, sul banco della presidenza arriva Mimmo Menale. Nemmeno il tempo di sedersi che il Golia di opposizione chiede la verifica del numero legale, mentre Stabile rinuncia all'intervento e le opposizioni escono dall'aula.

Nuovo appello, questa volta di Menale, e la dichiarazione di seduta deserta. Titoli di coda? Non è dato saperlo, ma questo continuo ripetersi di sedute deserte non fa presagire che tempi bui per la maggioranza variopinta. Non a caso Paolo Santulli, esponente del Partito Democratico fazione opposizione, afferma: «Sarebbe opportuno che il sindaco si dimettesse. Quanto ancora intende, caparbiamente, continuare. È un problema di democrazia, si governa quando si hanno i numeri. Le ha provate tutte, bilancio da riscrivere, inciuci e ribaltoni. Dovrebbe avere un sussulto di dignità».

Sulla stessa scia Gianluca Golia: «Il dato è sempre lo stesso oramai da tempo: questa amministrazione non ha i numeri nemmeno per poter portare avanti un consiglio comunale in prima convocazione. Il tutto condizionando l'attività amministrativa e, facendo pagare alla città un prezzo troppo alto immeritatamente». «Non è più concepibile, politicamente parlando, - ha continuato colui che fu il contendente della carica a sindaco in occasione del ballottaggio del giugno 2019 - che questa maggioranza possa pensare di continuare ad amministrare la città con il solo voto in più del primo cittadino. Assurdo vedere come, sistematicamente, il sindaco non abbia più il timone e che ognuno fa come gli pare alzando sempre più la posta (anche giustamente in qualche caso). Insomma, per il bene di questa città, sarebbe intellettualmente più onesto alzare le mani e staccare la spina ad uno spettacolo che di politicamente decoroso ha ben poco».

Che, almeno per il momento, l'ipotesi dimissioni non sia nemmeno preso in considerazione in maggioranza lo fa capire l'esponente Dem Pasquale Fiorenzano, tra i più vicini al sindaco Golia: «Terremo una riunione di maggioranza, perché non conosco la situazione che ha portato Roberto Romano a doversi allontanare dall'aula consiliare. Credo che non ci siano problemi di dissenso politico o altro come artatamente si vuole far credere alla città».
 

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