Baia, schiuma bianca sulle onde,
ira dei bagnanti: mare rovinato

Baia, schiuma bianca sulle onde, ira dei bagnanti: mare rovinato
di Pierluigi Benvenuti
Giovedì 30 Luglio 2020, 08:37 - Ultimo agg. 11:47
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Nell'estate del rilancio possibile e del ritorno in massa dei proprietari di case, Baia Domizia si trova a fare di nuovo i conti con lo stato di salute del suo mare. Durante il periodo del lockdown e fino a qualche settimana fa le acque si presentavano limpide. Avvistati anche i delfini. Uno stato di salute eccellente confermato dall'Arpac. Un giudizio relativo a oltre l'80% del litorale di Baia Domizia con la solita eccezione della zona a ridosso della foce del Garigliano. Negli ultimi giorni di luglio ecco scoppiare il problema. L'arrivo di una scia schiumogena biancastra, più raramente giallastra. «L'orario del passaggio di questo strato di schiuma è più o meno sempre intorno alle 11 del mattino. Il fenomeno si protrae per almeno un'ora. Poi la schiuma scompare per ripresentarsi, puntuale, il giorno dopo», afferma Alessandro Cioffi, referente del Comitato Tutela Mare e Territorio di Baia Domizia. Il comitato si è fatto interprete dei disagi e della rabbia dei vacanzieri.

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Il fenomeno purtroppo non è nuovo, ormai è diventata una sorte di consuetudine, brutta purtroppo, dell'estate. Da molti anni, il mare non è proprio il massimo. Un peccato, perché sino a pochi giorni fa le acque di Baia Domizia sono state limpide» prosegue Cioffi. Dopo un mese di giugno e una parte di luglio con quanto si vede in effetti, a giugno ed inizio di luglio, il mare è stato quasi sempre cristallino. Successivamente tanti vacanzieri e comitati hanno iniziato a segnalare l'inquinamento che arrivava dai tanti canali di irrigazione della zona, rispettivamente nei tenimenti di Sessa Aurunca e Cellole, «oggetto di sversamenti illeciti da parte di ignoti». Da dove proviene la scia bianco-giallastra? «Resta un mistero. Qualcuno fa circolare sui social dei video che inquadrano gli schiumogeni nella zona del basso Lazio e ipotizza che il gioco delle correnti li porterebbero fino a Baia Domizia. Altri sostengono che gli sversamenti nei canali, come il Trenta Palmi, arrivino al mare attraverso il Garigliano senza essere filtrati dai depuratori. Altri ancora affermano che la causa principale sia il sovraffollamento del litorale in queste settimane di pienone turistico».
 


I depuratori della zona sarebbero insufficienti per reggere una simile concentrazione di persone. Allora viene da chiedersi cosa potrebbe accadere in agosto, quando si prevede la presenza di almeno 50.000 persone. «Qualunque sia la risposta, credo che i bagnanti, i proprietari e i villeggianti di Baia Domizia e dell'intero tratto di costa interessato, meritino un responso definitivo. Non si possono più difendere gli interessi di qualcuno a spese della collettività e dell'immagine di una località che negli ultimi anni sta cercando di rinascere dalle ceneri della devastazione post-terremoto.
Il popolo è indignato oramai, e le istituzioni non riesco a fare fronte a tale disagio», conclude Cioffi. Per questo motivo, il comitato da lui rappresentato ha presentato un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, al prefetto, alle forze dell'ordine e alla capitaneria di porto. Anche perché, al di là delle bandierine blu distribuite dall'Arpac, la realtà è quella percepita dai turisti e questa situazione potrebbe compromettere l'immagine della località in una stagione che, paradossalmente e nonostante l'emergenza Covid, sta vedendo una crescita della domanda di ville ed abitazioni per le vacanze, con Baia nella top ten delle località più richieste dagli italiani e, per agosto, fa già registrare quasi il sold-out negli alberghi.

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