Castel Volturno, una giornata dedicata alla beneficenza: tanti artisti per i bimbi malati

Parte della locandina dell'evento La ricerca del sorriso
Parte della locandina dell'evento La ricerca del sorriso
di Gennaro Morra
Mercoledì 6 Novembre 2019, 15:13 - Ultimo agg. 16:19
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Si terrà sabato 9 novembre, in piazza Annunziata a Castel Volturno, l’evento “La ricerca del Sorriso”, un’intera giornata dedicata alla raccolta fondi da devolvere alla sezione pediatrica del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università Federico II di Napoli. Si partirà a mezzogiorno con intrattenimento, musica e giochi dedicati ai bambini. Poi alle 20 inizierà il concerto, che per quattro ore vedrà alternarsi sul palco alcuni degli interpreti più gettonati della musica napoletana: da Andrea Sannino a Franco Ricciardi, passando per Valentina Stella, Luca Sepe, Frank Carpentieri, Alessandro Bolide, Ivan Granatino e Frabrizio Cerrone. Ma sono attesi altri grossi nomi di cui non è stata svelata l’identità.

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L’evento sarà gratuito, ma nel corso della giornata ci saranno aste e lotterie organizzate per raccogliere soldi da destinare alla ricerca sulle malattie genetiche da immunodeficienza in età pediatrica. E il pezzo forte sarà una maglia del Napoli indossata da Diego Armando Maradona in una gara disputata durante la sua permanenza all’ombra del Vesuvio.
 Locandina dell'evento Il sorriso della ricerca

L’iniziativa è stata voluta dai fondatori dell’associazione Il sorriso di Karol, che hanno risposto presente alla richiesta d’aiuto del professor Claudio Pignata della sezione pediatrica dello Dismet. Simona e Salvatore hanno conosciuto il medico durante la malattia della loro figlia, Karol, scomparsa tre anni fa per le conseguenze della leucemia: «Dopo la chemio e il trapianto il sistema immunitario della nostra bambina era compromesso, per questo siamo finiti nel reparto d’immunologia del Policlinico, dove il professore è primario – racconta Salvatore –. Poi, dopo la fine di Karol, abbiamo creato l’associazione dedicata a lei e, tra le tante attività che svolgiamo, ci rechiamo in diversi reparti pediatrici degli ospedali della città per portare un sorriso ai bimbi». Perciò il rapporto con Pignata è continuato anche dopo la scomparsa della bambina fino all’incontro dello scorso aprile: «In quell’occasione eravamo andati a consegnare le uova di Pasqua e passai a salutare il professore nel suo studio – ricorda ancora l’uomo –. E lì lui mi disse che volevano avviare una ricerca per trovare una cura alle sindromi da immunodeficienza. Così è partita la macchina organizzativa che ha portato all’evento di sabato a Castel Volturno, realizzato anche grazie al supporto dell’Amministrazione comunale e della Proloco 2.0, con cui speriamo di raccogliere i 75mila euro necessari».
 
Le malattie genetiche da immunodeficienza dell’età pediatrica sono causate da un difetto del sistema immunitario, che non riesce a difendere il bambino nemmeno dalle infezioni più banali. E questa disfunzione può portare anche alla formazione di neoplasie. Un’alterazione che provoca l’insorgere di comuni malattie, per questo non è facile diagnosticarla. Infatti, in passato si stimava che l’incidenza delle forme gravi fosse 1 ogni 200mila nati, poi, dopo l’introduzione dello screening in alcuni stati degli USA, si è arrivati a stabilire che l’incidenza delle forme gravissime è di 1 ogni 50mila nati. Questo vuol dire che su quattro casi solo uno riceve la giusta diagnosi e le cure adeguate, mentre gli altri tre pazienti restano senza diagnosi e vanno incontro a gravi conseguenze che possono essere anche fatali. Numeri che testimoniano l’importanza degli investimenti in questo campo, per incrementare la ricerca, certo, ma anche per migliorare il monitoraggio dei potenziali pazienti.
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