Banda del Litorale, spari e pestaggi:
droga e business noleggio auto

Banda del Litorale, spari e pestaggi: droga e business noleggio auto
di Mary Liguori
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 12:21 - Ultimo agg. 14:55
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Follow the money, segui il denaro che, da Castel Volturno, arriva ad Afragola, ma nel tragitto cambia forma. E poi ritorna al punto di partenza. C’è la storia di un premio assicurativo, un milione e mezzo di euro, dietro la violenza che è esplosa negli ultimi mesi a Castel Volturno. I soldi che un uomo del posto, che chiameremo «mister X», ha incassato per la morte di un parente che aveva problemi con la droga e che avrebbe usato per mettere su una banda armata che sta seminando il panico sul Litorale. Con quei soldi, a quanto pare, ha acquistato armi e droga e tenta di prendersi le piazze di spaccio della Domitiana, ma avrebbe anche investito in attività lecite come una agenzia di noleggio auto inaugurata nel luglio scorso ad Afragola. Ditta formalmente intestata a un pregiudicato del posto, un piccolo truffatore col vizio di TicToc con un fratello falsario, entrambi estranei agli ambienti della criminalità organizzata. Mister X e il suo amico di Afragola per un po’ di tempo hanno fatto «coppia fissa», ma di recente pare si siano allontanati. Prima, però, si sono resi autori di uno degli episodi più gravi avvenuti in questi ultimi mesi. Un pomeriggio si sono presentati con un gruppetto di giovani armati in un parco residenziale di Castel Volturno e ne hanno bloccato gli ingressi, costringendo gli addetti alla guardiania ad allontanarsi. Per una trentina di minuti l’intero caseggiato è rimasto ostaggio dei balordi: nessuno è potuto entrare o uscire dal parco. Cercavano qualcuno, i due aspiranti boss, ma non lo hanno trovato. E infatti sono poi andati via senza colpo ferire.
 
Alle «dipendenze» di mister X c’è un gruppo formato da giovanissimi: sono del posto, napoletani e nigeriani. Capaci, in un paio di mesi di ferro e fuoco, di far «rimpiangere» - si fa per dire - la vecchia camorra che a Castel Volturno pure ha lasciato tragiche orme. A Villaggio Coppola c’è tanta paura; c’è la sensazione che per quanto rispondano a un capo, gli sgherri si muovano senza alcuna logica, e la gente si senta di essere in balia di cani sciolti, il che aumenta la percezione di pericolo. Nelle settimane scorse, al solo scopo «dimostrativo», i balordi hanno addirittura inscenato dei «posti di blocco» fermando delle auto e costringendo i passeggeri a scendere per poi «autorizzarli» a proseguire. È accaduto anche a Villaggio Coppola, con tre ragazzini in sella a uno scooter che hanno bloccato un’utilitaria, terrorizzato il conducente e la donna che era con lui. Il tutto sotto gli occhi dei passanti. Alla scena ha assistito anche un bambino. È solo uno degli episodi avvenuti nelle ultime settimane e di cui sarebbero autori i componenti della banda del Litorale. Una gang messa insieme grazie allo stesso denaro che «mister X» sta investendo per tentare di prendersi le piazze di spaccio di Pinetamare e Ischitella. È uno degli aspetti a monte della violenza esplosa nella città rivierasca dove questo principio d’autunno è stato scandito da stese, raid punitivi e pestaggi a cadenza settimanale, ma anche da azioni dimostrative con le quali il neonato gruppo criminale cerca di imporsi nel territorio che fu di Bidognetti. E di farsi «conoscere», nel vero senso della parola, tant’è che hanno eseguito pestaggi e sparatorie a volto scoperto.
 
Mister X avrebbe intimato ad alcuni esercenti di non pagare il pizzo, eppure il suo gruppo finora non ha chiesto soldi ai commercianti.

Ciononostante nella conta dei danni c’è da annoverare più di un negozio devastato dalla furia scomposta della banda del Litorale. Potrebbero essere attività dietro le quali si cela lo spaccio di droga colpite quindi proprio per questa ragione e non per un mancato pagamento del pizzo. Ad agosto, una rivendita di biciclette a Pinetamare fu distrutta a suon di sprangate; pestati a colpi di mazze da baseball i due commessi che ebbero la sfortuna di trovarsi al lavoro durante il raid. Il giorno prima, non andò meglio a un salone di barbiere a Fontana Blue: contro la serranda furono esplosi diversi colpi di pistola. Precedentemente, una maxirissa e un’aggressione con due feriti. Più recenti, tra fine settembre e inizio ottobre, i pestaggi ai danni di un trentenne nigeriano e di un ventenne italiano. In azione, in entrambi i casi, un gruppo di quattro persone a volto scoperto. E poi stese per strada, con un colpo finito dentro una finestra, aggressioni, minacce. Tante le perquisizioni e i sequestri di armi eseguiti nel contempo dai carabinieri, evidenza che le forze dell’ordine si stanno muovendo per soffocare le velleità della banda prima che la situazione degeneri definitivamente.

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