Le nozze da Genova a Caserta:
«Vivi dopo il crollo, ci sposiamo»

Le nozze da Genova a Caserta: «Vivi dopo il crollo, ci sposiamo»
di Biagio Salvati
Lunedì 24 Settembre 2018, 08:47 - Ultimo agg. 10:03
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SANTA MARIA CAPUA VETERE - Più di un mese in ospedale e poi il ritorno, finalmente, nella loro abitazione di Santa Maria Capua Vetere. Prima lui, qualche giorno fa, poi lei accompagnati dall'ambulanza dell'ospedale San Martino di Genova e «coccolati» fino a casa dal personale dell'ospedale.

Una storia a lieto fine quella di due veri e propri sopravvissuti al crollo del ponte Morandi, dopo un volo di cinquanta metri: Nataliya Yelina, 43 anni, ucraina, rimasta ferita lo scorso 14 luglio con il marito moldavo Eugeniu Barbu, di 34 anni. La coppia, residente a Santa Maria Capua Vetere dove gestisce un laboratorio hair stylist e centro estetico, si trovava in Liguria per trascorrere qualche giorno di vacanza in Costa Azzurra. Una brutta esperienza che fa il posto ad una bella notizia: fidanzati da una vita, Eugeniu e Nataliya, si sposeranno quando si saranno completamente ripresi. D'altronde, in ospedale, si trovavano in una camera «matrimoniale» durante la riablitazione. «Non si sa quando dice lei ma ci sposeremo di sicuro».
 
Davanti ai loro occhi ancora quella terribile immagine del crollo: «Siamo cascati giù insieme al ponte, inghiottiti da quei giganti cumuli di macerie». «Tornare a casa è bellissimo spiega Eugeniu soprattutto dopo aver trascorso oltre un mese in ospedale. Ora finalmente rivediamo la nostra famiglia e siamo contenti». La loro storia è stata raccontata l'altro giorno anche dal Tg2. Si sposeranno in chiesa per ringraziare il cielo di essere ancora vivi. Un vero miracolo. Si sono conosciuti tredici anni fa in Italia ma nessuno dei due si aspettava di vivere una esperienza terribile: ovvero i 50 metri di vuoto provati prima di cascare giù e ritrovarsi compressi in pochissimi centimetri di spazio. Anche in questo caso, ricorre quel numero: cinquanta. Dopo quattro ore, i soccorritori sono riusciti a ritrovarli e a gridare a tutti «sono salvi». La coppia non aveva mai smesso di sperare, avevano suonato il clacson dell'auto fino a quando è stato possibile: poi la batteria dell'auto li ha abbandonati ma proprio in quei minuti sono arrivati i soccorsi. La fortuna nella tragedia dopo essersi ritrovati nel posto sbagliato nel momento sbagliato, ma la loro mente è andata subito al figlio di Natasha che non era andato con loro in vacanza, come doveva essere in un primo momento. Pochi graffi, contusioni ma coscienti.

I postumi dell'impatto ci sono ancora: lui con un collare, lei con un busto alla gamba ma si va avanti soprattutto per vincere la paura di quella mattina d'agosto. Natalyia era stata sottoposta a un intervento chirurgico per ridurre una frattura esposta a una caviglia e una frattura alla colonna. Dopo essere stata stubata era passata al ricovero in Rianimazione: lì aveva cominciato a parlare con gli psicologi

. «La nostra comunità ha atteso a lungo di rivedere Eugeniu, costantemente ricordato per la sua professionalità e il suo forte legame con la nostra città» aveva detto il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, al ritorno del moldavo che aveva incontrato in Municipio. Un pensiero espresso anche per il ritorno a casa di Nataliya, ricongiunta al compagno e presto - per una data che tutti aspettano - sua sposa.
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