«Beni confiscati, ora insistere sul modello Casal di Principe»

Libera Caserta: la visita di Mattarella è un attestato di merito del lavoro svolto

«Beni confiscati, ora insistere sul modello Casal di Principe»
di Vincenzo Ammaliato
Giovedì 23 Marzo 2023, 08:44
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«La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è motivo di grande orgoglio per tutti gli uomini e le donne che in questi anni si sono impegnati per la rinascita casalese. Il lavoro coordinato fatto in questi anni dall'amministrazione comunale e dalle associazioni storiche e nuove che si impegnano sul territorio nel nome di Don Peppe Diana prende linfa dall'attestato di stima di Mattarella e, certamente, contribuirà alla crescita del senso civico della comunità. Sarà da monito per le troppe zone grigie d'Italia che ancora persistono». Fabio De Gemmis, coordinatore di Libera Caserta, quando fu assassinato Don Diana nel 1994 aveva appena quattro anni. «Eppure, il lavoro fatto da chi mi ha preceduto con la testimonianza del prete coraggio - dice De Gemmis - ha fatto in modo che le persone della mia generazione crescessero come se al loro fianco avessero avuto costantemente la figura di don Peppe».

Libera sostiene nella consulenza e in attività pratiche le cooperative sociali e le associazioni che si prendono cura del riuso dei beni confiscati alle mafie, che nella provincia di Caserta in alcuni casi rappresentano delle eccellenze.

Esempi importanti sono il ristorante Nco, dove ha pranzato il presidente Mattarella, e La Forza del Silenzio che si occupa di autismo. C'è senza dubbio anche la cooperativa sociale Al di là dei Sogni di Sessa Aurunca del presidente Simmaco Perillo. In merito alla visita di Mattarella a Casal di Principe, nel giorno della memoria delle vittime di mafia. Perillo ha detto: «L'arrivo di Mattarella è stato un attestato di merito per il lavoro che le cooperative sociali svolgono nella provincia di Caserta nei beni confiscati. E se riusciamo a raggiungere dei buoni risultati è perché adottiamo il metodo trasferitoci da don Peppino il quale, se potesse essere tra noi, o se ci vede dall'alto, sarà certamente felice».

Il martirio del giovane prete di Casal di Principe ha prodotto riscatto sociale, capace di creare anche occupazione e opportunità lavorative in zone caratterizzate da uno stringente sottosviluppo economico. Nella cooperativa sociale Al di là dei Sogni, per esempio, lavorano stabilmente oltre trenta dipendenti, tutti giovani del territorio sessano e con contratti a tempo indeterminato. Le attività del gruppo coordinate da Perrillo, che è anche referente di Libera da Sessa Aurunca, sono di due tipo: agricole e sanitarie assistenziali.

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La cooperativa Davar, invece, della presidente Tina Borzacchiello, in un bene confiscato di Casal di Principe produce da dieci anni cioccolato col progetto denominato: «Dulcis in fundo». «I nostri clienti - dice la presidente Borzacchiello - ci vengono a trovare per sostenere l'impegno sociale che portiamo avanti. Poi tornano perché apprezzano la qualità dei prodotti». La Davar impegna dieci unità lavorative, formate per metà da personale con disturbi psichici. «La presenza di Mattarella - dice Borzacchiello - non solo ci ha inorgoglito, ma ci ha dato anche desiderio di continuare nel percorso intrapreso da tempo. Soprattutto, ha finalmente sgombrato per sempre il pregiudizio su una terra che prima era solo di camorristi, e che adesso è di gente con grosso desiderio di riscatto e soprattutto laboriosa».

Anche per Gianni Allucci, amministratore di Agrorinascita, società pubblica che gestisce i beni confiscati in cinque comuni dell'agro aversano, arrivati alla quota di centocinquanta, la presenza di Mattarella è stato un preciso segnale affinché a Casal di Principe e nei comuni limitrofi si continui su questo percorso virtuoso che vede i beni confiscati al centro del recupero. «Mattarella è la massima istituzione italiana e ha scelto per la giornata della memoria di visitare un luogo simbolo e di fermarsi in un bene confiscato - dice Allucci - per tutti noi è un grosso stimolo positivo». Tornando a Libera Caserta, subito dopo la partenza di Mattarella i suoi associati si sono messi al lavoro per le attività primaverili e estive che si concentrato su due progetti: il Festival dell'Impegno Civile, che si svolge da quindici anni nei beni confiscati, e i campi estivi. Quest'ultima attività coinvolgerà questa estate circa milleduecento volontari che arriveranno da tutta Italia e si prenderanno cura delle attività all'interno dei beni confiscati casertani, dalla manutenzione al supporto alle attività ordinarie delle cooperative sociali. Un segno del cambiamento in atto.
 

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