Caserta, i genitori del bimbo morto:
«Mario riposerà in Romania»

Caserta, i genitori del bimbo morto: «Mario riposerà in Romania»
di Marilù Musto
Lunedì 6 Aprile 2020, 08:32 - Ultimo agg. 08:48
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«Mia moglie mi ha detto di non piangere, altrimenti Mario si sarebbe svegliato, per questo sono sceso un po' in strada». Il padre del bambino caduto dal quarto piano entra nel tabacchi di via Roma. Non c'è nemmeno il tempo di fargli qualche domanda, lui parla da solo rivolto ai suoi amici del rione: «Vogliamo stare soli, mia moglie sta cercando di riposare», si sfoga. La donna, giovanissima, di appena 27 anni, non ha ancora elaborato il concetto di morte che ha colpito la sua famiglia. E così, i conoscenti dei due genitori fanno da cordone protettivo intorno alla famiglia e allontanano giornalisti e cittadini che vorrebbero avvicinare il papà di Mario. «Stanno vivendo un lutto straziante», dice il gestore del tabacchi che mette in guardia i curiosi. Dal palazzo, intanto, scendono i condomini con i cani al guinzaglio. «Sabato, siamo corsi in cortile quando abbiamo sentito le urla della mamma», dicono. Tutti passano accanto al giocattolo verde all'ingresso del ballatoio: è un miniquad-giocattolo appartenuto a Mario, tre anni e mezzo, quattro fra pochi mesi.

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Mario è morto durante la notte. Alle sei del mattino della domenica delle Palme è giunta la notizia ai genitori: il bambino non ce l'ha fatta, è morto a causa delle lesioni interne. Per la Polizia di Stato della questura di Caserta si tratterebbe di un incidente. Secondo quanto riscontrato dai poliziotti del reparto Volanti e della Squadra Mobile, il piccolo sarebbe caduto dal quarto piano del palazzo dopo essere salito su un tavolino, sul quale era solito disegnare, che era accanto alla finestra. Ma sabato sera si è sporto troppo e ha perso l'equilibrio. Il papà non c'era in casa, era uscito a fare la spesa. In casa c'era la mamma. Il piccolo è precipitato a terra dopo un volo di circa 15 metri, bloccato per un secondo solo dai fili di uno stenditoio del secondo piano. È stato soccorso dai medici e dal team del 118 e portato all'ospedale di Caserta, dove il medici lo hanno intubato; nonostante le condizioni fossero gravi, sembrava che potesse salvarsi. Il bimbo aveva riportato una frattura al braccio, ma le lastre hanno poi anche accertato numerose lesioni interne. Nella notte le condizioni del bambino sono peggiorate ed è morto. Inutili le manovre per tenerlo in vita. Il difficile è stato dirlo ai familiari.

Ora i genitori chiedono di riportare la salma del bambino in Romania. «In realtà c'è un problema normativo», spiega il sindaco di Caserta, Carlo Marino. «Per riportare il corpo del piccolo nel suo Paese bisognerebbe attivare una procedura non semplice - continua Marino - certo, si tratta di una salma no Covid-19, però i controlli in ogni Paese sarebbero necessari. Inoltre, ho telefonato a varie agenzie funebri, ma nessuno se la sente di affrontare questo viaggio fino in Romania, attraversando diverse Nazioni. Non è un problema di fondi, abbiamo a disposizione dei risparmi del settore Politiche Sociali. È un nodo normativo e procedurale. Inoltre, sarebbe vietato anche ai genitori uscire dall'Italia. Ora aspettiamo che l'Ambasciata ci dica come fare, poi si deciderà».
 

Il papà di Mario e la mamma sono, infatti, di origini rumene. Pare che vivessero nella palazzina di via Roma, nel cuore di Caserta, in compagnia della zia. Sul citofono di casa ci sono, infatti, i nomi della mamma del piccolo e della zia. Il papà pare fosse molto conosciuto nel parco Cerasole, dove si recava spesso a guardare la partita di calcio con alcuni amici. Il bambino avrebbe iniziato la scuola a settembre. «Una tragedia che ci colpisce tutti», racconta un vicino della coppia. «Il piccolo era bellissimo, simpatico, un giocherellone», raccontano ancora i vicini. Davanti all'abitazione, ieri mattina, si è formata una piccola folla redarguita poi dagli agenti della polizia municipale. Oggi la famiglia del piccolo Mario parlerà con il primo cittadino per chiedere, di nuovo, il trasporto della salma nel paese d'origine. Caserta resta sospesa nel lutto, nello sconcerto e nella speranza che disgrazie simili non si ripetano più.
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