«Bolletta di 2mila euro
se non pago chiuderò»

Luigi Salma
Luigi Salma
di Teresa Scalzone
Giovedì 22 Settembre 2022, 12:46 - Ultimo agg. 23 Settembre, 17:27
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Si chiama La Puteca ed è una «storica bottega» di alimentari ormai nota e conosciuta da tantissimi clienti, operativa da più di 20 anni. Si trova a San Marcellino, in via Europa, al numero civico 459. Si tratta di un negozio di 62 metri quadrati, di proprietà del giovanissimo Luigi Salma, che ha ereditato dal padre l’attività e che da anni porta avanti con sacrificio, ma con grandi risultati. Una grande soddisfazione fino a quando si è visto recapitare una 
bolletta della luce di 1900 euro (relativa ai mesi giugno e luglio) e 700 per i rifiuti. Una somma aumentata più del doppio rispetto al corrispettivo dell’anno 2021.

La Puteca (in foto), prettamente a conduzione familiare, ha sempre avuto prezzi concorrenziali, ma purtroppo la situazione economica generale costringe anche Luigi ad aumentare il costo dei suoi prodotti per riuscire a coprire le spese. «Amo molto il mio lavoro – spiega Luigi – porto avanti la mia attività con passione ormai da anni.

Purtroppo, la situazione è cambiata e le spese sono quasi triplicate. Mi dispiace anche per i miei clienti, ma non dipende da noi. Riesco ancora ad andare avanti, ma so che molti miei colleghi sono quasi sul punto di chiudere e mi dispiace davvero tanto. Capisco le difficoltà e spero di riuscire sempre a tamponare in attesa del ritorno di tempi migliori».

Luigi ha dovuto ridurre i congelatori per poter risparmiare, eppure la somma resta elevata e si aspetta di peggio per il mese di agosto quando il caldo ha costretto un po’ tutti ad accendere per ore i condizionatori. Tanti negozianti stanno vivendo lo stesso dramma, le tasse stanno mettendo i proprietari con le spalle al muro e i numerosi appelli lanciati alle istituzioni in generale, ad oggi non hanno trovato alcuna soluzione. L’indifferenza sembra essere l’unica risposta concreta fino ad ora. Tutti sanno che il problema è nazionale, mondiale, ma il mal comune non consola nessuno. Chiudere un’azienda significa lasciare senza lavoro famiglie intere e ostacolare chi come Luigi vuole costruirsi una famiglia e un futuro. L’appello è quello di «non voltarsi dall’altra parte e di cercare di trovare un rimedio concreto, efficace e tempestivo a questa gravissima situazione affinché non vengano gettati all’aria anni di duro lavoro e di tanti sacrifici». Per il momento siamo di fronte all’ennesimo caso di chi sta pagando le conseguenze di questa ingarbugliata situazione mondiale. Per i rimedi c’è ancora da aspettare. 

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