Brigata Garibaldi, 700 militari all'esercitazione a Persano: presente anche la Nato

L'esercitazione Acciaio rovente 22 è la prima dopo l’emergenza Covid

Tactical operations center
Tactical operations center
di Daniela Volpecina
Giovedì 10 Novembre 2022, 16:34 - Ultimo agg. 11 Novembre, 10:43
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«Start flight , start flight», la voce del Generale Ciorra riecheggia con forza in una delle tende, che funge da centro operativo - in gergo militare Toc (Tactical operations center) - , allestita nel campo di addestramento di Persano nel Salernitano. Qui è in corso una mega esercitazione denominata Acciaio rovente 22, la prima dopo l’emergenza Covid, che vede impegnati quasi settecento militari della Brigata Bersaglieri Garibaldi di Caserta. Duecento sono fisicamente a Persano, gli altri cinquecento sono in collegamento dal poligono di Capo Teulada in Sardegna e da qui eseguono sul terreno, in tempo reale, gli ordini che arrivano dal comprensorio salernitano. Un’attività di simulazione in un contesto di guerra, pianificata per sei lunghi mesi e che ora è al vaglio degli osservatori della Nato cui tocca esaminare le capacità operative della Brigata per certificarne il livello di prontezza. Nulla è stato lasciato al caso in quest’area di circa 1.240 ettari, dove i soldati girano armati di pistola e fucile, indossando elmetto e giubbotto antiproiettili e dove è stata allestita in poche ore dagli uomini del supporto logistico del IV reparto Comando una vera e propria base militare, ricostruendo tutte le funzioni che realisticamente sarebbero necessarie in caso di conflitto armato, compresi i bunker. Tra le esercitazioni svolte ci sono infatti anche prove di evacuazione a seguito di un possibile attacco – sia diretto che indiretto – alla base e soprattutto attività di rischieramento del Posto Comando, una delle operazioni più delicate e complesse in ambito militare, che consiste nel trasferire temporaneamente le funzioni di comando e controllo del Posto Comando principale ad un Posto Comando avanzato che nel frattempo viene enucleato dalla base e trasportato altrove attraverso i veicoli cingolati.

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E poi c’è il cuore dell’operazione, per certi versi duale, che vede da un lato i militari di Persano simulare uno scenario operativo in un ambiente warfighting, sviluppando azioni offensive e di deterrenza e reagendo a molteplici attivazioni e dall’altra i loro colleghi a Teulada che contemporaneamente si addestrano sul terreno, nell’ambito del medesimo scenario, caratterizzato da un contesto esercitativo improntato al massimo realismo e che nell’immediatezza interagiscono con il Toc di Persano che segue i cingolati da remoto e comunica con i soldati, rigorosamente in lingua inglese, attraverso droni, satelliti, radar, frequenze radio e tutte le altre tecnologie a disposizione del Comando senza accantonare però gli strumenti tradizionali, preziosi in caso di un attacco informatico. «La Garibaldi - spiega il Maggiore Michele Sanguine, Capo sezione Pubblica informazione della Brigata – è l’Unità nazionale inserita nella Nato Response Force per il 2023.

In base agli accordi internazionali esistenti, l’Italia si impegna a mettere a disposizione dell’Alleanza Atlantica forze militari con un elevato stato di prontezza che abbiano cioè raggiunto un notevole standard addestrativo, operativo e logistico. Superato il semestre di pianificazione e organizzazione, siamo giunti alla fase esecutiva dell’esercitazione che si è conclusa ieri. Il nostro operato è stato sottoposto alla validazione da parte di un team di valutatori nazionale della Divisione Acqui integrato da osservatori Nato provenienti dall’Allied Land Command che ha la sua sede a Izmir in Turchia». A Persano ci sono gli uomini e le donne dell’8° Reggimento Bersaglieri, del 21esimo Reggimento Genio, ci sono gli specialisti delle unità che si occupano di artiglieria, logistica, carri, aviazione dell’esercito e tutto lo staff dell’Ufficio Comando compreso quello legale che ha il compito di verificare, tra le altre, il rispetto delle leggi in materia di diritto bellico e le regole di ingaggio. «Le due attività congiunte – conclude il Maggiore Sanguine – sono state concepite oltre che per approntare il personale per i futuri impieghi operativi anche per consolidare le capacità delle unità coinvolte di operare in stretto coordinamento, sia di giorno che di notte. In particolare, durante le varie fasi dell’esercitazione, sono stati addestrati assetti combat e combat service support a sostegno della manovra delle unità della Brigata, cui si sono aggiunti anche nuclei di tiratori scelti e di sorveglianza e acquisizione obiettivi visuali oltre che sensori ad elevata connotazione tecnologica».

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