«Se qualcuno ha puntato sul fatto che la mobilitazione degli allevatori e dei loro alleati si fermerà per stanchezza pensando, cosi, di non dover dare le risposte che servono, può mettersi l'anima in pace: non sarà cosi. Coloro che, invece, hanno a cuore il cibo buono, la conversione agroecologica, gli interessi delle comunità possono rassicurarsi: andremo avanti fino alla fine. E il fine è riconquistare un futuro per gli animali, gli allevatori, i trasformatori artigianali, la filiera di territorio e le comunità di Terra di Lavoro». Con queste parole, Gianni Fabbris, portavoce del coordinamento Unitario degli allevatori bufalini del Casertano, annuncia le iniziative che caratterizzeranno in questa fase estiva la protesta che ormai si protrae da mesi.
Gli allevatori protestano in particolare contro il piano regionale di eradicazione della brucellosi e della Tbc bufalina, varato nel marzo scorso, di cui viene chiesta la sospensione e la modifica nel senso di rendere effettiva la vaccinazione e abbandonare la strada degli abbattimenti.
In quasi dieci anni sono state abbattute 140mila bufale provenienti da allevamenti situati soprattutto in quattro comuni focolaio del Casertano - sono Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Cancello e Arnone e Castel Volturno. La prima iniziativa sarà il Bufala Tour e si svolgerà il 18 luglio nell'area cluster, la seconda (il 21 luglio) con i trattori a Napoli, la terza a Roma nella sede del Parlamento Europeo (il 28 luglio).