Brucellosi, sciopero della fame del sindaco
di Casal di Principe che accusa la Regione

Brucellosi, sciopero della fame del sindaco di Casal di Principe che accusa la Regione
Lunedì 30 Maggio 2022, 13:35
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«Sono sorpreso, preoccupato e indignato perché non mi aspettavo che fra i motivi di un intervento sanitario, come quello relativo alla nomina del commissario per la brucellosi, vi fosse un problema di criminalità organizzata». Il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, che oggi ha aderito allo sciopero della fame che da 13 giorni gli allevatori bufalini stanno effettuando nel quartiere generale del Centro Don Milani di Casal di Principe per protestare contro il piano regionale antibrucellosi e tbc, commenta polemicamente quanto scritto nella delibera emessa qualche giorno fa dalla giunta della Regione Campania, che collega le criticità relative all'emergenza sanitaria bufalina al difficile contesto ambientale e territoriale oggetto di intervento, «in molti casi interessato da infiltrazioni e azioni della criminalità organizzata».

Già gli allevatori avevano criticato il testo della delibera che ha conferito al presidente Vincenzo De Luca il potere di nomina del commissario straordinario, individuato nel generale dei Carabinieri Luigi Cortellessa; il portavoce del coordinamento unitario degli allevatori Gianni Fabbris, aveva infatti affermato che «la camorra non c'entra niente con la protesta degli allevatori, che chiedono di sospendere il piano di eradicazione di brucellosi e tbc varato dalla Regione nel marzo scorso e riscriverlo nel senso di rendere effettiva la vaccinazione e abbandonare la strada degli abbattimenti, che negli ultimi 10 anni circa ha portato alla macellazione di 140mila bufale provenienti soprattutto dagli allevamenti situati nei comuni focolai del Casertano (Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Cancello e Arnone e Castel Volturno), di cui solo l'1,4% è poi risultato infetto da analisi post mortem.

La polemica su presunte infiltrazioni della camorra era stata alimentata anche dall'ex parlamentare casertana Camilla Sgambato, che sabato ha criticato quanto scritto nella delibera annunciando che intraprenderà lo sciopero della fame insieme agli allevatori.

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L'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo ha invece parlato di strumentalizzazioni di bassa lega. »Mai e poi mai - ha scritto su facebook - avrei neppure immaginato di pensare quello che invece qualcuno, per strumentalizzare, ha ipotizzato di attribuirmi. Agli allevatori io non sono vicino: sto con loro. Dal primo giorno. Con impegno, testa e cuore. E solidarietà«. Oggi è la volta di Natale, che si dice preoccupato, »perché essendo un rappresentante di questo territorio, non può non preoccuparmi la presunta presenza di criminalità organizzata - ovviamente tutta da dimostrare, citando episodi, soggetti, momenti in cui questa mafia si sia palesata - in un settore fondamentale della nostra economia; e come mai chi ne è a conoscenza (la giunta regionale) non ha provveduto a denunciare tutto alla magistratura ? Sono inoltre Indignato , perché si continuano ad affibbiare a questo territorio connotazioni negative , e non corrispondenti alla realtà; con queste affermazioni si tenta poi di demonizzare chi sta combattendo per difendere il proprio lavoro, facendo paventare chissà quali oscure manovre criminali dietro la loro lotta«.

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