Bulli a scuola dopo la violenza, niente sospensione

Bulli a scuola dopo la violenza, niente sospensione
di Gabriella Cuoco
Martedì 16 Gennaio 2018, 12:17
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San Felice a Cancello. Ieri mattina i due bulli e la vittima, quest'ultima accompagnata dal padre fino al portone d'ingresso della scuola, sono entrati in classe e hanno seguito le lezioni fino alla fine. Non hanno marinato la scuola. Eppure, qualcuno aveva pensato il contrario.

L'episodio di «cyber bullismo» - la vittima è un ragazzino di appena 12 anni - è stato definito così perché tutto è partito da una chat di whatsApp. La violenza si sarebbe verificata venerdì ad opera di due ragazzini, più grandi del dodicenne, nei pressi della palestra della scuola media dell'Istituto comprensivo Aldo Moro. Nessun commento sul caso, almeno secondo quanto hanno raccontato gli insegnanti.

Né gli alunni e né i docenti hanno aperto l'argomento in classe, ieri, «anche perché di bullismo ha detto il dirigente scolastico Raffaele Palmieri ne parliamo nel corso di una serie di incontri, nell'ambito dell'offerta formativa della scuola ed oggi, considerato quello che è accaduto qualche giorno fa dobbiamo fermarci per riflettere ma allo stesso momento dobbiamo continuare, con l'aiuto delle famiglie, a prevenire il fenomeno».

Intanto, la Procura del tribunale dei minori di Napoli non ha ancora dato il via libera all'istruttoria presentata dai carabinieri della stazione locale, agli ordini del maresciallo Giancarlo Sangiovanni, coordinati dal capitano della compagnia di Maddaloni Stefano Scollato. Secondo i carabinieri, i tempi potrebbero essere più lunghi del previsto rispetto a quelli normali ma, soprattutto, potrebbe anche non esserci nessun tipo di apertura di indagine e, quindi, il caso della scuola della frazione di Cancello Scalo potrebbe chiudersi prima del previsto. Ipotesi. Ma dal provveditorato agli studi arrivano altre notizie.

Intanto, però, gli unici ad «indagare» e, quindi, ad aver acceso i riflettori sulla vicenda, sono gli assistenti sociali del Comune della Valle di Suessola che, in queste ore, stanno raccogliendo informazioni sia tramite la scuola che le singole famiglie, e a breve potrebbero prendere decisioni che saranno comunicate direttamente agli interessati.
Il tutto, prendendo in considerazione il fatto che l'ambiente familiare di qualche ragazzino coinvolto ha favorito il verificarsi di questo atto di bullismo.

 

Gli assistenti sociali stanno monitorando la situazione per prevenire il fenomeno che sembra essere oramai diffuso anche nei piccoli centri, come quello sanfeliciano.
Sul fronte scolastico, il preside Palmieri ieri mattina, dopo aver raccolto altre informazioni, ha convocato ufficialmente una seduta di consiglio di classe che, non si è svolta in giornata per i tempi stretti ma soprattutto per l'assenza di alcuni responsabili e che si terrà sicuramente tra oggi e domani.
Infine, resta il rebus sulla denuncia o meno del padre del ragazzo 12enne, vittima dell'episodio di bullismo. L'uomo, dopo aver raccolto tutte le conversazioni della chat whatApp, nella quale è iscritto anche il figlio e altri alunni della scuola, non ha avviato ancora nessun procedimento penale nei confronti dei due ragazzi e si riserva nei prossimi giorni di consultare un legale di fiducia. Il fascicolo dai carabinieri è stato aperto d'ufficio.
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