Bus preso a sassate sul Vialone,
paura tra i pendolari di Caserta

Bus preso a sassate sul Vialone, paura tra i pendolari di Caserta
di Mary Liguori
Domenica 5 Maggio 2019, 15:00
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Che le zone a ridosso del centro della città non siano poi così sicure lo dicono, più dei fatti, la percezione che dà arrivare a Caserta dal viale Carlo III o da via Appia soprattutto nelle ore serali. Ma che si arrivi a prendere di mira un autobus perché l'autista si rifiuta di caricare un passeggero fuori fermata è cosa assai grave. E, per la verità, anche inedita per queste zone. Eppure è quello che è successo ieri mattina intorno alle dieci. Bersaglio della sassaiola un pullman della Ctp che copre la tratta Caivano-Caserta. A pochi metri dall'imbocco del sottopasso, un uomo ha preso a sbracciarsi chiedendo di salire a bordo, ma l'autista, nel rispetto delle regole, non ha sostato perché in quel punto non c'è fermata. Pochi istanti dopo, ha raccontato di lì a poco il conducente alla polizia, si sono sentiti dei colpi e un sasso ha centrato il parabrezza del pullman. Panico tra i passeggeri a bordo, ma non per l'autista. Il conducente ha infatti mantenuto la calma e ha continuato a guidare fino allo stazionamento. Poi si è fermato e ha avvisato la polizia.
 
Sul posto sono quindi arrivati gli agenti della squadra Volanti della questura di Caserta, diretti da qualche giorno dal nuovo dirigente, il vicequestore aggiunto Luigi Ricciardi. I poliziotti hanno ascoltato l'autista che ha riferito dell'episodio accaduto poco prima della sassaiola e del lancio di pietre che hanno danneggiato il pullman. Tranquillizzati i passeggeri, i poliziotti si sono messi alla ricerca dell'autore del gesto e lo hanno rintracciato poco dopo. Si tratta di un italiano residente in zona, ma non ci sono prove che sia stato lui a lanciare la pietra che ha sfondato il vetro del bus. E, interrogato, ha negato di aver gettato il sasso incriminato. Saranno, a ogni modo, le indagini a chiarire se effettivamente sia stato il passeggero «rifiutato» a prendere di mira il bus o se l'atto vandalico sia opera di una banda di ragazzini che pure imperversa in zona da qualche tempo. Questa ultima ipotesi sembra però molto remota sia per il racconto dei testimoni che per l'orario e le condizioni meteo che c'erano al momento dei fatti: pioveva a dirotto.

Se di giorno viale Carlo III, col suggestivo sfondo della Reggia all'orizzonte, è trafficato a più non posso in entrambe le direzioni, di sera diventa un deserto e una vera e propria terra di nessuno. Solo qualche settimana fa, un ventunenne ha ucciso un immigrato investendolo di proposito con la propria auto. Il ragazzo, poco prima, aveva avuto una lite con lo straniero: è tornato sul posto e lo ha caricato a tutta velocità con la macchina, centrandolo e poi passandoci su con le ruote. Un omicidio che è maturato, come detto, in seguito a una lite per futili motivi, come da queste parti se ne registrano praticamente ogni giorno. L'assalto dei lavavetri è stato più volte in passato alla base di risse e aggressioni. Perché, lungo i galoppatoi del vialone, di giorno si muove l'esercito degli immigrati, lavavetri e questuanti, mentre di sera regnano le prostitute e malintenzionati di ogni sorta. Una piaga che sconfiggere sembra impossibile nonostante sia, il viale Carlo III, la principale via d'accesso alla Reggia di Caserta, sito Unesco celebrato da migliaia di turisti al mese.

A ridosso dei semafori del vialone ci sono impianti di sorveglianza risultati determinanti in alcuni casi, come per le indagini sull'omicidio dell'immigrato. Ma ci sono lunghi tratti in cui gli occhi elettronici non ci sono e i pattugliamenti di polizia e carabinieri, che pure non mancano, non inducono i malitenzionati a demordere. Più volte si sono verificati episodi sgradevoli, e non solo sul vialone, ma anche in via Roma, a poche centinaia di metri da Palazzo Reale. Scippi di Rolex sotto le telecamere che non funzionano hanno fatto scattare l'allarme rosso nei mesi scorsi. Solo quindici giorni fa, un clochard ubriaco ha insultato un commerciante che lo ha picchiato. In precedenza una donna è stata investita da un motorino in corsa che non si è fermato dopo l'investimento. Tutti episodi che le forze dell'ordine avrebbero potuto affrontare con agilità se solo le telecamere della videosorveglianza fossero state attive.
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