Campania. Il calvario della bimba malata di Aids. Il ministro: «Torna in classe, il preside pagherà»

Campania. Il calvario della bimba malata di Aids. Il ministro: «Torna in classe, il preside pagherà»
di Marilù Musto
Venerdì 30 Ottobre 2015, 11:24 - Ultimo agg. 12:42
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Nella scuola perfetta, frequentata dai figli della buona borghesia, una bambina di 11 anni che pesa appena 16 chili sconvolge una quotidianità che sembrava inattaccabile.



La bimba, Francesca, ha l'Aids: viene rifiutata dalla scuola media «San Giovanni Bosco» di Trentola Ducenta perché i genitori affidatari della comunità di Capodarco di Teverola la iscrivono tardi. Il 2 settembre. Il foglio che sventola tra le mani il dirigente scolastico Michele Di Martino, quando gli si chiede conto della cosa, è proprio quello dell'iscrizione. «La classe era in esubero, il rifiuto non ha riguardato solo la bambina, ma anche altri, non posso farci niente, noi siamo una scuola aperta a tutti». Già . Perché alla «Don Bosco», fiore all'occhiello dell'istruzione multididattica e interculturale della provincia di Caserta, i genitori fanno a gara per iscrivere i figli. Ma Francesca, nome di fantasia della piccola alunna, non è certo stata l'unica ritardataria. Il sospetto che la sua malattia abbia potuto creare un pregiudizio prevalso sulla professionalità dei vertici dell'istituto ha iniziato a farsi strada nel pensiero di Fortunata e Antonio, i due genitori affidatari della bambina, quando anche la scuola media di San Marcellino, stando al loro racconto, ha chiuso le porte per esubero di alunni. Conclusione: da circa un mese e mezzo Francesca non frequenta la scuola. Ma Fortunata, la mamma adottiva, non ha ceduto: ha scritto una lettera al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, pubblicata sul quotidiano Avvenire. «Non possiamo accettare una vicenda vissuta come violenza istituzionale - ha scritto Fortunata - perché Francesca ha diritto a crescere in classe come tutti, anche se ha un ritardo psichico ed è ammalata di Aids».



Così, la lettera è riuscita a rompere il silenzio ed è arrivata dove la burocrazia si è fermata. La Giannini, ieri sera, ha raccolto l'appello lanciato dalla mamma: «Quella bambina, che io chiamerò Francesca - ha dichiarato il ministro - entrerà in classe nei prossimi giorni. E quella città della Campania darà tutte le possibilità per farla rientrare a scuola, e se il dirigente scolastico ha rifiutato la sua iscrizione, non per un ritardo tecnico, ma per altro, allora pagherà per le sue responsabilità».







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