Allerta dell'Antimafia a Caserta:
«La camorra c'è, arrivano più agenti»

Allerta dell'Antimafia a Caserta: «La camorra c'è, arrivano più agenti»
di Marilù Musto
Martedì 19 Novembre 2019, 09:55
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«La camorra ha subito durissimi colpi, ma non è sconfitta del tutto», tuona Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, ieri a Caserta. E va bene. Chi vive la provincia di Caserta lo sa. Come conosce anche il dato secondo cui il reddito pro capite della Provincia è il più alto del Sud Italia. Ma il passaggio significativo, la commissione Antimafia l'ha fatto sul finire della giornata: si è recata a Castelvolturno. Nicola Morra ha visitato il parco Saraceno, il Villaggio Coppola, il lungomare e Destra Volturno.

LO SCENARIO DEL LITORALE
Lì, dove autori, soggettisti, sceneggiatori e disegnatori hanno raccontato le strade e i vicoli dove si consumano scelleratezze. Il presidente Morra se ne duole e parla di rinforzi per il commissariato di polizia di Castelvolturno. Tutto dietro le quinte, come da prassi. Per togliere un po' di male dal litorale. Perché, a un certo punto, il male fine a sé stesso stanca. E la commissione Antimafia che siede sugli scranni dei palazzi romani, finisce per riscoprire quel lumicino che ancora fumiga sul litorale casertano, il ricordo di quel territorio che è stato fatto nel bene, fatto per il bene, fatto bene.

LA SCOMMESSA
E allora, il rinforzo ci sarà. Anche perché la questura di Caserta diventerà di fascia superiore, fascia «A» spiegano dalla commissione. Questo vuol dire che avrà più unità di agenti a disposizione. Ne promise 140 in arrivo l'ex ministro Matteo Salvini (alcuni dissero che si trattava di un avvicendamento) il 15 agosto, e ne promette altri adesso la commissione Antimafia. Si vedrà nei prossimi mesi. Intanto, i lavori nella sede della squadra mobile a Casal di Principe proseguono a rilento.

LE SOMME
Ma ieri, non è stato un semplice giro di boa: la visita è stata fruttuosa. Promesse sì, ma concrete. La commissione Antimafia - composta dal presidente Morra, Franco Mirabelli, Andrea Caso, Francesco Urraro, Gianluca Cantalamessa e Sandra Lonarda - ha incontrato il procuratore di Napoli nord, Franco Greco e il suo aggiunto, Domenico Airoma, l'aggiunto di Napoli, Luigi Frunzio e il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone. E poi, i vertici delle forze dell'ordine: carabinieri, guardia di finanza e polizia, per capire a che punto è la lotta alla camorra. La sintesi è questa: «La missione della commissione Antimafia a Caserta delinea un quadro preciso di come siano stati inferti durissimi colpi alla camorra militare ma permangono profonde infiltrazioni nell'economia legale, nelle amministrazioni comunali che sono sotto indagine, come dimostra lo scioglimento recentissimo del comune di Orta di Atella». La camorra c'è, ma non si vede. Perché entra negli appalti e nelle forniture imponendo i prezzi e non pagando i fornitori: la nuova frontiera del pizzo si traveste da cattivi pagatori. E poi, ci sono i passaggi di cantiere, gli avanzamenti dei lavori.

IL BRACCIO OPERATIVO
«Le forze dell'ordine e la magistratura svolgono un lavoro preciso ed attento - spiega ancora la commissione - unitamente alla società civile che ha cominciato a riprendersi gli spazi occupati dalla criminalità organizzata. La maggiore preoccupazione è dovuta proprio agli ambiti dove sembra scomparire la camorra per lasciare spazio a corruzione o a modalità operative che richiamano chiaramente metodologie camorristiche. Si cerca di creare confusione artefatta, volendo inficiare gli sforzi della cittadinanza onesta contro questi abusi continui. Caserta esprime sia eccellenze nel campo dei beni confiscati e della società civile, ma altrettanto fa nel campo criminale con raffinata intelligenza. La guardia è altissima nei confronti dei meccanismi corruttivi che possono soffocare la rinascita di un'economia legale che permetterebbe di abbattere in parte il cancro della disoccupazione purtroppo elevatissima in questa provincia. Continueremo l'attenzione su Caserta con ulteriori audizioni», conclude il comunicato. La commissione ha incontrato a margine anche il giornalista Mario De Michele, minacciato e sotto scorta.
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