Camorra, processo Binario d'oro: gli atti in Cassazione

I giudici applicano un istituto previsto dalla Riforma Cartabia

Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere
Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere
Marilu Mustodi Marilù Musto
Mercoledì 31 Maggio 2023, 23:45 - Ultimo agg. 1 Giugno, 18:03
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Il fascicolo dell’inchiesta «Binario d’oro» lascerà il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e sarà inviato a Roma. Un colpo di scena non previsto, ma che è esploso come un fulmine. E' stato disposto, infatti, il «rinvio pregiudiziale alla corte di Cassazione per competenza territoriale» del procedimento.

Lo ha deciso il collegio di giudici - presidente Giuseppe Meccariello, a latere Patrizia Iorio e Raffaele Ferraro - del tribunale sammaritano durante l’udienza preliminare, ieri mattina: risultano indagati i vertici delle Ferrovie e alcuni imprenditori che sarebbero legati al clan dei Casalesi.

Nella precedente udienza furono i difensori di Nicola Schiavone, imprenditore (consulente di alcune ditte) a chiedere lo spostamento del procedimento penale a Napoli nord. Lui è uno dei 59 imputati del maxi-processo, difesi dagli avvocati Mario Griffo, Carlo De Stavola, Umberto Del Basso De Caro, Giuseppe Guida e Stefano Montone. La decisione di spostare gli atti a Roma aderisce a un nuovo istituto introdotto dalla Riforma Cartabia sulla competenza per territorio: il giudice che riceve una questione (in questo caso sulla territorialità) può trasmetterla direttamente alla Suprema corte di Cassazione senza decidere lui se sia fondata o no.

In effetti, i reati di intestazione fittizia e riciclaggio sarebbero stati contestati a Casal di Principe, mentre l’associazione mafiosa a Benevento.

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E così, in questo dedalo di circoscrizioni, si è deciso di applicare la Riforma Cartabia inviando gli atti in Cassazione. Fra gli imputati ci sono Bernardo, Pietro e Vincenzo Apicella, Luigi Belardo, Pierfrancesco Bellotti, Vincenzo Bove, Giuseppe Buonvino; poi, Carmela, Stefania e Vincenzo Caldieri, Luca Caporaso, Daniela Coppola, Nicola D’Alessandro, Crescenzo De Vito, Simone Del Dottore, Umberto Di Girolamo. E poi, Gennaro, Giancarlo, Luigi, Mario Salvatore e Vincenzo Diana, Mattia Errico, Marco Falco, Ciro Ferone, Francesca e Mario Filosa, Luca Fontana, Giuseppe Fusco, Paolo Grassi, Massimo Iorani, Leonardo Letizia, Leonardo e Luciano Loiacono, Angelo Massaro, Luigi Palma, Palmese e Raffaele Fioravante, Carlo Pennino, Antonio e Luigi Petrillo, Claudio Puocci, Giuseppe Russo, Fabio e Francesco Salzillo, Debora Scacco, Luigi Scalzone, Luigi Schiavone, Nicola Schiavone appunto e Vincenzo Schiavone, Sabina Visone, Zara e Mario Fiorante, Caterina Coppola, Francesco Chianese, Matteo Casertano e Giuseppe Febbraio.

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