Si può morire di solitudine pure in un quartiere strapopolare: una donna disabile, Filomena I. di quasi 70 anni, è stata trovata senza vita, a terra, in quella casa al quarto piano della palazzine Iacp, dove viveva da sola e dove aveva deciso di ritirarsi. I grandi alveari di via Serao sono stati scossi da un dramma della solitudine e del disagio, molto temuto, annunciato e anche denunciato dalle associazioni di volontariato e dai sindacati degli inquilini.
LA VICENDA
La tragedia annunciata è diventata realtà ieri mattina: per tre giorni, i vicini di casa e i condomini non riuscivano a mettersi in contatto con lei.
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LA SUA ULTIMA LOTTA
L'ultima sua battaglia è stata la protesta organizzata sui balconi di casa: lenzuola trasformate in striscioni e urla con lo slogan «Fateci uscire di casa». È stata una sfida vinta a metà quella contro le barriere architettoniche e gli ascensori non datti alle carrozzelle negli alloggi popolari. «Solo apparentemente denuncia con una nota Ciro Cortese, segretario provinciale del Sunia- si può parlare di solitudine. Siamo al cospetto di un dramma sociale. Non si è fatto nulla. A Maddaloni, i disabili in carrozzella, in generale persone con difficoltà motorie e anziani sono condannati agli arresti domiciliari». È la nuova denuncia contro i «sepolti vivi», firmata dal Sunia e rilanciata dal network nazionale Casa dei diritti sociali «CdS Maddaloni», che riguarda oltre 20 palazzine (gestite dall'ex Iacp trasformata in Agenzia Campana per l'Edilizia Residenziale o Acer) comprendenti otre 200 alloggi.
L'ESASPERAZIONE
La lotta è stata persa. «Nonostante sia stato completato conclude Cortese - un intervento di ristrutturazione epocale (investiti oltre quattro milioni di euro per un complesso mai adeguato dal dopo terremoto), non si è riusciti a innalzare per nulla la qualità abitativa creando una gravissima ingiustizia sociale ai danni dei più deboli». Sono stati resi moderni i sottoservizi (cucine, scarichi fognari, pluviali), infrastrutture (marciapiedi e spazi condominiali), piazzali ma incredibilmente, nonostante le denunce, non sono state cancellate radicalmente le barriere architettoniche. Molti vani ascensori in tutti gli immobili popolari cittadini, dove funzionano non sono a norma. Lo stesso vale per scivoli e gradini nelle aree comuni. Chiesto un immediato censimento e l'attivazione dell'Anagrafe degli Inquilini e l'Ufficio Casa a dei servizi sociali per rintracciare e verificare le condizioni in cui versano decine di anziani isolati nel loro domicilio. «C'è bisogno di una battaglia di civiltà spiega Maria Pia Lurini (CdS)- che non è contro le istituzioni, ma contro le resistenza culturale». Oltre le denunce ci sono le persone: raccolte segnalazioni non solo dei residenti presso l'agglomerato di via Serao ma anche in via Feudo, via Cucciarella, via de' Carlucci.